Certe volte rovistando in Internet trovo foto che mi intrigano, le incollo sulla pagina Facebook di un amico penso possa essere delisssiato (sic, tre essse: ho un difetto di pronuncia)  dalla faccenda e continuo a navigare, ma oggi la curiosità di una amica attenta (ciao Ale!) mi ha ricordato di approfondire e da una fotografia in apparenza “solamente” particolare salta fuori tutto un mondo cui non avevo  nemmeno mai pensato, nella mia sterminata ignoranza.

Ad esempio non sapevo che nei circhi americani dei tempi andati erano ben identificate due tipologie di equini stabilmente arruolati: quelli del  ring stock (i cavalli dello spettacolo vero e proprio, addestrati per il volteggio e le esibizioni di arte equestre) e quelli del baggage stock.

Questi ultimi erano i cavalli addetti al trasporto dei carrozzoni del circo dalle varie stazioni ferroviarie alle città dove si sarebbero tenuti gli spettacoli: ogni circo faceva del suo meglio per avere un baggage stock di bella presenza oltre che di indiscutibile efficacia e solitamente tutti i soggetti erano della stessa razza, per avere un colpo d’occhio ancora più raffinato.

Spesso si trattava di Percheron, importati in gran numero dalla Francia dalla seconda metà del XIX secolo.

Nella fotografia  che vi allego si nota un attacco da record (più di una trentina di cavalli!) formato appunto da uno di questi baggage pack.

Non oso pensare al solo costo dei finimenti: magnifica impresa, comunque.

p.s. il signor Willard McWilliams di Navan (Ontario) è il guidatore di un team che ha battuto il record mondiale per quanto riguarda il numero di cavalli attaccti: erano 50 Clydesdale 50.