Il secolare Circo Zavatta che nei vari decenni ha presentato sempre con grande dignità spettacoli nei 409 Comuni del comprensorio dell’intera Calabria, dopo un periodo di fermo nella sua attività, è ritornato ad installare le proprie tende nella città di Gioia Tauro. Il circo, presentato alla città con semplici manifesti e locandine generalizzate senza una denominazione sociale e con la dicitura il Circo degli Animali (foto in allegato), è stato promozionato con biglietti sconto e plance su pali riportanti la denominazione sociale del Circo Martini Orfei, il tutto sotto lo chapiteau di Zavatta. Moltissima gente non ha capito quale circo ha visto.

Anche nella data del debutto non c’è stata trasparenza, nei biglietti sconto e nelle plance veniva riportato il 13 Agosto, mentre nelle locandine il 14 Agosto.   

La stessa data del debutto non è stata certamente oculata infatti la stessa coincideva con la Festa del Patrono della Città. Forse la direzione del circo avrebbe voluto essere inserita con i propri spettacoli dall’Amministrazione Comunale nei festeggiamenti cittadini?

Lo spettacolo presentato è stato leggerissimo, usiamo questo termine per essere benevoli nei confronti del grande amico Alessandro Zavatta, tra l’altro senza l’ombra di alcun animale a differenza di quanto pubblicizzato. Gli animalisti ne possono essere fieri. Ma la città di Gioia Tauro merita tutt’altri spettacoli sotto tutti gli aspetti. Alcuni dei numeri presentati provenienti dal Paranormal Circus spettacolo del terrore sono assolutamente improponibili ai bambini. E’ stato veramente toccante vedere l’impressione di spavento e di disgusto dei bambini presenti, questo è veramente intollerabile e non culturale, questi numeri sono proponibili solo negli spettacoli specifici e non all’interno di un circo tradizionale. Certo la situazione economica attuale è quella che è ma è certamente opportuno che il Circo Zavatta, attualmente fuori dall’Ente Circhi nella sua gestione, si organizzasse saggiamente ritornando a portare alto un antico e prestigioso nome circense, quello della Famiglia Zavatta.

Altrimenti, cosi facendo per logica si potrebbero proporre speculativamente delle proroghe di copertura, ma poi addirittura si rischia di rimanere bloccati su una piazza a tempo indeterminato per necessità economiche.

Clemente Corvo