Settembre è un mese di ripartenze e Le Cirque Top Performers non si fa certamente trovare impreparato. È in arrivo una nuova e sfidante stagione 2023/2024 all’insegna di rinnovamenti, conferme e nuovi orizzonti. In questa intervista, Gianpiero Garelli, fondatore e guida di Le Cirque Top Performers, fa un quadro sulle novità e gli obiettivi futuri della compagnia.

Alis: una nuova evoluzione. Quali sono le novità?

Per Alis, da questo Christmas Tour e dopo ben 12 tour di successo, si avvierà una completa evoluzione. Il Maestro di Cerimonie, Onofrio Colucci, ha deciso di prendersi una pausa dalla scena; sarà solo il casting director di questo tour. Da qui è partito tutto. La principale necessità era quella di armonizzare lo spettacolo già esistente con le nuove presenze artistiche. La scelta è ricaduta su Donatello Jacobellis, noto coreografo con un brillante curriculum alle spalle, tra cui le esperienze al fianco di Franco Dragone, con il quale ha collaborato per lo show “La Perle” a Dubai. Inoltre, Pippo Crotti sarà il coordinatore artistico, mentre Asia si occuperà della logistica dello show.

Avremo anche una serie di migliorie dal punto di vista tecnico, come la costruzione di un nuovo palcoscenico che ci consentirà di ottenere nuovi e particolari effetti tramite rotazioni, sopraelevazioni e botole.

Dovevamo fare una scelta sui personaggi, quindi, per dare un’impronta al cambiamento, abbiamo deciso di far diventare una donna la conduttrice di Alis. Abbiamo scelto un’attrice italiana, che non ha mai fatto circo, proveniente dal format “La Melevisione”. Si tratta di Barbara Abbondanza; sarà la regina di cuori e la maître di conduzione della storia di Alis.

Essendo Barbara una persona fisicamente corpulenta, ci è piaciuta l’idea di affiancare una regina di cuori burbera, grande e grossa, a un cappellaio matto moderno, minuto e magro, completamente l’opposto di lei. Quindi abbiamo scelto Pippo Crotti.

Oltre a Pippo, Asia, Rose Winebrenner, Yves Decoste, gli Adrenaline Troupe, ci saranno, direttamente dal Cirque du Soleil, Huaying Caroline Huang & Xiau-Ling Wee (USA) alle doppie cinghie aeree, dal Taiwan Sun Chia-Cheng con il suo numero di diabolo, il grande ritorno di Lili Chao Rigolo. Altra new entry è Martyna Majak al palo aereo, proveniente dalla Polonia, la quale è già stata presente nello show “La Belle Vie”.

Foto Fontana

TILT: un format che continua a brillare…

TILT cambierà molto poco perché è un format che non ha ancora completato il giro delle città, a differenza di Alis che ha già fatto il suo secondo tour ritornando in alcune delle città dove aveva debuttato nel 2016/2017, quindi non abbiamo sentito l’esigenza di rinnovarlo. È confermata la presenza dell’ucraino Anatolii Zalevskyi in qualità di direttore artistico e guest star, mentre alla catena aerea subentrerà lo spagnolo Javier Gama Tinoco.

Qual è stata la risposta più sorprendente da parte di uno spettatore?

Complimenti, vi ho visti a Taranto, è stata davvero un’esperienza adrenalinica. Un mese fa, abbiamo assistito a uno spettacolo del Cirque du Soleil a Roma, ma siamo convinti che la vostra performance sia stata molto migliore. Se poteste arricchire un po’ le scenografie e i costumi, sarebbe davvero straordinario.

Premetto che noi, in termini di effetti speciali, non siamo paragonabili al Cirque du Soleil. Recentemente ho assistito a ‘Kurios’, e posso affermare che, sebbene le coreografie e gli allestimenti non hanno eguali, l’importante dimensione artistica è stata trascurata. Fin dall’inizio, io ho cercato di concentrarmi sulla sostanza piuttosto che sull’apparenza. Ora, stiamo lavorando per arricchire ulteriormente gli effetti scenici.

C’è qualche artista con cui sogni di lavorare in futuro?

Ce l’ho, ma purtroppo non si realizzerà mai, poiché John Gilkey, celebre comico del Cirque du Soleil, ha deciso di non esibirsi più a causa di problemi personali.

C’è un messaggio che desideri condividere attraverso Le Cirque Top Performers?

Io non voglio trasmettere messaggi o influenzare il pubblico attraverso lo spettacolo; voglio che la gente interpreti a suo modo ciò che vede. Noi forniamo degli elementi, delle suggestioni, ma ognuno le interpreta a modo suo…

Quanto è difficile fare circo oggi?

Non credo ci sia una difficoltà specifica per il circo, a meno che non sia sotto lo chapiteau; allora lì subentrano altre situazioni particolari. Le principali difficoltà che incontriamo, appartenendo al settore dello spettacolo, riguardano spesso una burocrazia eccessiva, tra cui commissioni di vigilanza e simili.

Noi abbiamo una statistica precisissima e teniamo conto della popolazione città per città. È limitante dire di aver fatto più pubblico a Milano che a Padova, ad esempio, poiché a volte si registrano numeri più importanti in città minori e questo rientra tra gli obiettivi iniziali di Le Cirque, ovvero portare uno spettacolo internazionale anche in città dove il Cirque du Soleil non è mai andato… abbiamo città come Bari, Catania, Conegliano che in proporzione hanno reso più di città come Genova, Torino o Firenze…

Quali sono, secondo te, gli elementi immancabili per fare circo di qualità?

Essere folli e avere tanti soldi da investire… Noi superiamo i due milioni di budget per i Christmas Tour, ma siamo consapevoli perché alla base del prodotto che creiamo e dei costi che il nostro prodotto richiede, ci sono precisi ragionamenti che effettuiamo programmando business plan per ogni tappa del tour, valutando costi e capacità ricettiva delle città.

Obiettivi e futuro di Le Cirque Top Performers ?

Abbiamo degli obiettivi ben definiti per il prossimo triennio, obiettivi importanti che prevedono una serie di investimenti da parte nostra e di cambiamento rispetto a quanto fatto finora. La nostra principale priorità è la crescita, e per conseguirla stiamo progettando di estendere la durata dei nostri tour, concentrando gli sforzi soprattutto nella stagione natalizia e invernale. È importante notare che il tour primaverile registra una risposta del pubblico inferiore del 25%. L’obiettivo è quindi crescere del 20% all’anno e superare i 5 milioni di fatturato.

Noi siamo nati nel 2016; escludendo la pandemia, ad oggi sono circa 5 anni. In 5 anni abbiamo fatto 248 spettacoli in 59 settimane per 337.000 spettatori. Con 59 settimane, poco più di un anno, e il fatturato in considerazione, diventa evidente l’importanza di questi dati per il nostro settore. Intanto, abbiamo già definito tutto il 2024; stiamo definendo gli ultimi aspetti burocratici con alcune amministrazioni pubbliche. 

Un sogno nel cassetto?
Un sogno nel cassetto è quello di calcare il palcoscenico della Royal Albert Hall a Londra e del Madison Square Garden a New York. Ci arriveremo…

Quando osservo le code del pubblico che si appresta ad entrare, il mio pensiero costante è che quando questo pubblico uscirà, dovrà uscire più contento di quanto lo fosse al momento dell’ingresso… Ed è da qui che scaturisce il massimo impegno di tutti noi per assicurare che ciò avvenga.