Come Editore di circusnews.it, una delle poche testate italiane dedicate al circo regolarmente registrate in Tribunale, voglio rispondere a tutti i lettori che hanno avanzato dubbi o perplessità sul fatto che “chi non è del circo” possa o meno scrivere di circo.

Bene cari signori, spiacente (in realtà no) di dovervi smentire: una testata ha non solo il diritto ma il dovere di parlare, analizzare e raccontare di ciò che succede nel mondo di cui si occupa.

La visione esterna, proprio perchè proveniente da persone competenti ma estranee alle logiche interne, offre un’analisi diversa della realtà, offre spunti di riflessione (condivisibili o meno, ma non è questo il punto) su un determinato argomento. Alcune tra le più importanti inchieste sono partite da articoli e indagini fatte da giornalisti, così come alcune rivoluzioni culturali. La stampa ha il dovere di informare, di analizzare dati, di fare inchieste e sondaggi, di intervistare, di raccontare e far conoscere ad un pubblico più ampio una determinata tematica o un determinato settore.

Ecco cosa dice la legge:

Il diritto di cronaca, o diritto d’informare, consiste nel diritto a pubblicare tutto ciò che è collegato a fatti e avvenimenti di interesse pubblico o che accadono in pubblico.
Il diritto di cronaca è incluso nell’ordinamento italiano tra le libertà di manifestazione del pensiero e discende direttamente, senza bisogno di mediazione alcuna, dall’art. 21 della Costituzione. Può essere inoltre desunto dall’art. 2 della legge n. 69/1963 “Ordinamento della professione di giornalista”.

Detto ciò vorrei sottolineare che tutti i commenti di richiamo al “voi non potete permettervi di parlare di circo” sono stati scritti “casualmente” sotto articoli non facilmente digeriti da questi commentatori.

E’ vero, i giornalisti non sono tutti circensi o non lo sono stati.. ma ad ognuno il proprio mestiere. A chi scrive di circo deve essere richiesta serietà, onestà, competenza ma è assurdo e contro ogni logica pretendere siano parte di famiglie circensi.. magari con la celata speranza di un certo favoritismo e clientelismo. Circusnews non fa e non farà mai parte di questa cerchia, ci tengo ribadirlo. Non confondete un giornale con l’Ufficio Stampa del vostro circo, sono due cose molto diverse, almeno per noi.

Siamo una testata che raccoglie al proprio interno varie anime, con posizioni a volte discordanti e lontane tra loro, ma credo che questa sia una ricchezza, un segnale di democrazia e neutralità. Come Editore ho tracciato una linea generale ma che può contenere anche il pensiero di chi non la pensa come me, può sembrare scontato ma in moltissime testate non è così.

Sono rimasto molto amareggiato dopo aver letto alcuni commenti quando abbiamo trattato il tema della sicurezza, evidentemente un nervo scoperto per alcuni vista la levata di scudi: noi crediamo fortemente nella tutela degli artisti circensi e il rispetto della legge in materia di sicurezza e diritti sul lavoro sono assiomi per noi imprescindibili. Non è questione se essere o meno d’accordo, la legge, piaccia o non piaccia va rispettata, perchè ricordiamoci che lo Stato è quello che ci impone le leggi ma anche quello che sostiene economicamente molte realtà, sarebbe troppo comodo poter prendere solo la parte che ci fa comodo.

Circusnews parlerà di circo e continuerà a farlo in maniera libera, onesta e severa, perchè crediamo che questa forma d’arte vada trattata con il massimo rispetto e la massima serietà.