Sono passati ormai circa quattro mesi da quella notizia che sconvolse l’intero mondo circense e non. L’addestratore  Ettore Weber veniva a mancare, durante un normale addestramento delle sue tigri, davanti gli occhi della sua cara moglie nel peggiore dei modi, vittima all’interno di quella gabbia che da anni era, non solo il suo lavoro, ma la sua ragione di vita. 

Le versioni  furono tante, le più macabre  raccontavano l’accaduto come una vera e propria rivolta delle belve, cavalcando l’onda della notizia per mettere ancora più in cattiva luce la  situazione già precaria del circo tradizionale; La famiglia Monti, non si è da subito risparmiata a raccontare la propria versione, in modo da mettere in luce una situazione che naturalmente non poteva che essere spiegata al meglio se non dai diretti interessati, dalla quale si evince come l'abitudine nel compiere un gesto (quello di allungare una zampa, da parte di una delle tigri) e il momento di distrazione dell’addestratore, sono stati per lui connubio fatale.

Da quel triste 4 Luglio non pochi furono gli interrogativi sul destino delle 8 tigri, cosi tanto amate dalla famiglia Weber (le stesse furono da subito sequestrate e portate nel vicino parco zoologico di Fasano (Br), pur sotto la costante richiesta di dissequestro da parte dalla moglie di Ettore, Loredana Vulcanelli, animali da lei cresciuti da oltre 15 anni). È di pochi giorni fa il post su Facebook pubblicato da Marina Monti, la quale con grande amaro in bocca scrive : “Siamo stati chiamati aguzzini, assassini, sfruttatori, che avremmo dovuto fare tutti la fine di Ettore (…) vogliamo dimostrare con queste foto  tutto l’amore e il desiderio di sistemare le nostre tigri in un posto meraviglioso”.

Dalle foto si evince che le tigri si trovano ad oggi in un parco, e che gli animali sono in piena salute, grazie anche all’impegno profuso dal veterinario Daniele Laguardia (che si è messo in prima linea insieme ad altri per il trasferimento)

Noi come sito d'informazione circense vogliamo trasmettere tutta la solidarietà e la vicinanza non solo alla famiglia del caro Ettore, ma a tutti quelli che hanno vissuto in prima persona questo tragico evento, auspicando  che questa sia la conclusione di una storia che ha lasciato tutti noi segnati nel cuore.