ROMA – Un Nuovo Regolamento per la Tutela degli Animali è stato approvato in Commissione Ambiente, che va ad aggiornare e sostituire la precedente normativa del 2005 ferma a 14 anni fa. Fanpage.it ha intervistato Daniele Diaco, presidente della Commissione IV Ambiente dell'Assemblea capitolina, per capire punto per punto quali sono le novità in città per i nostri amici a quattro zampe e cosa prevede nel dettaglio il nuovo regolamento, che entrerà in vigore tra circa un mese. Ricevuto il sì della Commissione Ambiente, servirà un passaggio con le associazioni per valutare osservazioni ed eventuali emendamenti. Nel frattempo sono state recepite le osservazioni da parte dei municipi e presto si arriverà in Aula. L'amministrazione capitolina si impegnerà dunque nella tutela degli habitat animali all'interno della città e nella creazione di nuovi nei grandi spazi verdi che contraddistinguono Roma.

Quali sono le novità del nuovo regolamento rispetto alla precedente normativa?

Le novità sono diverse e significative, a cominciare dall'obbligo di microchip gatti e conigli di casa, oltre che per i cani con rispettiva iscrizione all'anagrafe. Abbiamo cambiato la parola ‘gattara' con ‘tutor', intendendo le persone che si occupano della gestione delle colonie feline presenti in vari quartieri della Capitale. Figura che diventerà più attuale e moderna, alla quale daremo maggiore tutela, consentendo a chi accudisce gatti randagi di seguire un corso di formazione, dotandola di un tesserino riconosciuto dal Dipartimento Ambiente. I senzatetto avranno l'opportunità di poter portare i propri amici a quattro zampe all'interno delle strutture d'accoglienza, dove verranno implementati i progetti. È previsto inoltre un aumento delle sanzioni per gli accumulatori seriali di animali che li tengono in pessime condizioni, per chi esplode petardi in loro presenza e per chi lascia per troppo tempo i cani sulla terrazza. Chi vedrà un cane chiuso in macchina sotto il sole, specialmente d'estate, potrà chiamare la polizia locale di Roma Capitale.

Come verranno svolti i controlli per rendere efficace l'inasprimento delle pene previsto dal nuovo regolamento?

I controlli per rendere efficace l'inasprimento delle pene faranno riferimento anche al regolamento di polizia urbana. Nel progetto è prevista, tra le altre cose, l'installazione delle telecamere in alcuni parchi, che potrebbe servire come deterrente per chi lascia polpette avvelenate per uccidere gli animali, oppure per chi non rispetta il divieto di fare bagni in fontane e laghetti dei parchi monumentali. Dei controlli si occuperanno anche le guardie ambientali e zoofile. Grazie al loro supporto abbiamo stabilito un protocollo d'intesa per cercare di creare un coordinamento del territorio, delle aree verdi e delle strade, sempre con il chiaro obiettivo di garantire il benessere degli animali.

Cosa prevedono le restrizioni per i circhi?

Ai gestori di circhi è stato richiesto che venissero recepite le linee guida Cites del 2006 che riguardano il mantenimento degli animali e stiamo lavorando ulteriormente a un regolamento per incentivare gli spettacoli viaggianti senza l'utilizzo degli animali. Abbiamo stilato degli articoli che impongono delle regole a chi gestisce circhi nel rispetto degli animali e dei luoghi favorendo l'attendamento con soli artisti. Come amministrazione identificheremo un'area dove poter autorizzare le tende dei circhi per non creare un attendamento poco controllato, con l'obiettivo di arrivare al completo non utilizzo degli animali. Appena verrà varata la nuova legge nazionale che vieta l'uso degli animali nei circhi, noi l'adotteremo. Per quanto riguarda equidi e cavalli, abbiamo inserito nel documento anche una parte che riguarda lo spostamento delle botticelle nei parchi, un ulteriore regolamento a parte che andrà in aula a breve, con la speranza di andare verso l'eliminazione del servizio a trazione animale.

Perché vietare il bagno ai cani nelle fontane e nei laghetti dei parchi?

Il divieto fa parte del Regolamento del verde urbano e paesaggio e riguarda solo le ville e i parchi storici che sono tutelati dalla legge 10 della Carta di Firenze che impone delle norme nazionali per umani e animali che non posso no bagnarsi perché sono luoghi da tutelare. Inoltre, si dimostra un provvedimento necessario anche a salvaguardare la biodiversità molto articolata presente negli specchi d'acqua, dove ci sono molte specie acquatiche come tartarughe, rane e piante acquatiche.