Si dice che la notte porti consiglio. Ben sapendo che non potevamo aspettare domattina per battere un segno di presenza, ci siamo presi quanto meno alcune ore per affrontare il tema della giornata. Non vi nascondiamo di aver avuto pure dei contrasti interni per decidere come affrontare un giorno indimenticabile per il circo italiano. Talmente fragile ormai, che questo potrebbe pure rivelarsi un colpo letale. Sia per l'entità dei reati contestati, sia perchè a differenza di altri settori (il calcio per esempio…), il circo non ha la forza per riscrivere la storia, mistificando e inducendo il pubblico a dimenticare. Ed è meglio così: perchè questa forma d'arte può rilanciare la propria credibilità solo con un cataclisma che investa tutto il marcio che la compone. E tra questo marcio, ci permettiamo di inserire certi appassionati che hanno fatto finta di non vedere, non sentire e -come oggi – di leggere. Anche per questa sorda indifferenza il circo langue. Ma poi nascondere o censurare cosa? Pensare nell'età della rete globale di celare la segatura (per restare in tema) sotto il tappeto è coerente col ritenere di racimolare spettatori con slogan del secondo dopo guerra…

Perciò, a prescindere dai titoli di giornale che dovranno poi trovare conferma nei processi che si svolgeranno, preferiamo esporci e dire che a noi questo circo non piace. Non è arte tirare a campare come non è arte sminuire la propria dignità. Non è facile gestire un sito sul circo perché non è facile avere a che fare con atteggiamenti ignoranti e supponenti di chi non ha proprio nulla a legittimare una boria legata a un passato irrimediabilmente perduto

Continueremo a scrivere di circo, speranzosi che le cose stiano diversamente da come al momento appaiono. E se così non fosse vorrà dire che, nei fatti, molti circensi non sono amici del Circo (quello vero!)

Ci permettiamo un'ultima riflessione: le menzogne hanno le gambe corte, anche se stanno sui trampoli.