Strabilio, festival emergente di Nuovo Circo, si svolge tra i monti ventosi della Valle Sabbia e i panorami mozzafiato del lago di Garda.

L’esibizione di Matteo Galbusera si tiene all’aperto, in un piccolo anfiteatro gremito di pubblico, circondato del verde dell’erba, mentre nel cielo passano veloci le nuvole e la luce della sera si spegne lentamente.

Matteo entra in scena carico di borse e borsoni, gli occhi blu accesi, spiritati, le movenze inconfondibili di chi ha passato una vita a catturare lo sguardo del pubblico.

The Loser è uno spettacolo coraggiosamente folle. Abbiamo una vecchia radio le cui musiche accompagnano gli accadimenti, e un personaggio enigmatico, che trova con la fantasia inconsueti e dissacranti modi di svago.

Il coinvolgimento del pubblico è continuo, la quarta parete inesistente, sgretolata; il divertimento accompagnato dal piacere sottile dello scandalo.

Per farvi capire lo spirito gli esempi potrebbero essere molti, ma sicuramente il gioco del tennis è particolarmente adatto. Matteo ad un certo punto colpisce un cespo di lattuga, mandandolo in mille pezzi, in direzione del pubblico; poi prende un grosso grappolo d’uva, e tutti pensano: “No, non può farlo!”. Lo fa. Spara un dritto poderoso e l’uva si disintegra, schizzando succo e bucce sulle prime file. Quando prende in mano un uovo si vede il terrore dipinto sui volti del pubblico, ma è un terrore pieno d’ilarità, autentico stupore e senso di liberazione.

Lo spettacolo sembra gridare libertà assoluta, e il divertimento deriva proprio dalla rottura delle normali convenzioni sociali.

Vedo due anziane signore di provincia andarsene scandalizzate e penso sia giusto così. I gesti liberatori dell’arte per alcuni sono intollerabili, perché imprevedibili e, soprattutto, incontrollabili. Poi bisogna rassegnarsi a chi non vede al di là del proprio naso e pensa che sprecare un cespo d’insalata su un palcoscenico sia immorale o diseducativo… “l’avanguardia è molto dura, e per questo fa paura”, dice una vecchia canzone molto colta. Quindi attenzione: spettacolo non adatto ai moralisti.

Ma il titolo “The loser”? Chi è il perdente? Nella gag finale viene portata sul palco una giovane dai biondi capelli e un aitante ragazzo del pubblico, perché inscenino una partita di tennis. La partita è avvincente, ma l’arbitro, interpretato da Matteo Galbusera, deus ex machina del gioco, corteggia spietatamente la giovane donna e ne combina di tutti i colori al suo povero sfidante, che vince alla fine il titolo di “the loser”.

Possiamo concludere che nella vita non sempre il merito viene premiato, ma anche che non sempre conta davvero vincere o perdere, perché alcune sconfitte possono essere appuntate sul petto come medaglie e il titolo di perdente può diventare onorifico. Matteo Galbusera racchiude oggi, nel presente, fuori dagli stilemi della classicità, l’essenza stessa della grande clownerie: ribaltare le regole consuete della società per cercare una dimensione più profonda dell’essere umano, liberatoria, dove si possa perfino ridere delle sconfitte.