Aix-Les-Bains è una località termale, affacciata sulle rive del lago di Bourget, ma per gli appassionati di grande circo è soprattutto la prima tappa dell’Arlette-Gruss.

Il nuovo spettacolo, Extravagant, è un elegante dipinto dai colori accesi, dove spicca il rosso scarlatto, e le luci creano colonne eteree.

Tutto è fondato su quella che definirei assoluta classicità circense, e procede spedito, senza intoppi, come le scene di una commedia senza tempo, ma che nessuno ha ancora visto.

Assoluta protagonista è Alexis Gruss, la cui incredibile crescita artistica è sotto gli occhi di tutti e non può che definirsi stupefacente. Il suo volteggiare flessuoso nei giochi icariani, scagliata in aria dal fratello Eros, è valso il viaggio fino in Francia.

Anche altri numeri mi hanno colpito, come il doppio filo teso di Geoffrey Berhault, dinamico e stupefacente, o la Russian Cradle del Duo LYD, che hanno impreziosito lo spettacolo con gesti tecnici superlativi.

Dal gusto arcaico invece, ma direi piuttosto passé e demodé, i numeri con animali, non allineati al livello delle altre performance. Non ho trovato nessun particolare entusiasmo nei lama del Sud America, né nella cavalleria con il collo leggermente flesso dalla martingala: a me piacciono i destrieri liberi di alzare fieramente il capo.

Entusiasmante è stato invece il numero finale con la bascula coreana, eseguito magistralmente dalla compagnia Havana con la partecipazione di altri artisti, tra cui Alexis e Eros Gruss: sulle note di Smooth criminal di Michael Jackson, di cui viene anche ripresa l’estetica dello storico videoclip, vengono eseguiti salti prodigiosi, veri e propri voli nel cielo dell’arte circense, che mi hanno fatto toccare il cielo.

Uscendo dallo chapiteau dell’Arlette-Gruss, spente le luci, finita la musica, restano nel profondo dell’animo delle scintille luminose, i barlumi persistenti della gioia del grande circo.