Secondo un’interessante inchiesta del 2022 sui lavoratori e lavoratrici dello spettacolo, il tema della sicurezza è una questione critica per i circensi.

Alla voce del questionario anonimo sulla percezione della sicurezza, il gruppo dei performer/circensi/artisti di strada ha risposto “Per niente” nel 13% dei casi e “Poco” nel 58,7%. Solo il 10,9% ha affermato di sentirsi del tutto sicuro.

Per quanto riguarda alcune specifiche discipline circensi sappiamo che il rischio è ineliminabile, che fa parte dell’attrattiva. Si può sbagliare nel tiro con la balestra o nel lancio dei coltelli, avere incidenti nei numeri a grande altezza (filo alto, tessuti aerei, cerchio aereo ecc.), ma anche infortunarsi senza avere commesso errori, come può capitare a qualsiasi atleta. Certamente non è esente da rischi l’addestramento di animali feroci, ma possono succedere incidenti anche con altri animali, selvatici o domestici che siano. Tuttavia, questi sono tutti rischi calcolati, che i professionisti scelgono di correre consapevolmente.

Sui rischi “non artistici” occorrerebbe avviare una prima riflessione.

Esistono rischi comuni, ma altrettanto rilevanti, come quello della strada. I circensi sono soliti spostarsi di continuo e percorrere grandi distanze. Guidare su mezzi idonei e senza essere troppo affaticati rappresentano norme di buon senso che non vanno mai sottovalutate.

Molti circensi contribuiscono poi al montaggio dello chapiteau, correndo spesso, più o meno consapevolmente, rischi aggiuntivi.

Qui si entra nel campo spinoso della sicurezza sui luoghi di lavoro, ma state pur tranquilli che qui nessuno fa il carabiniere. Certamente è un tema molto trascurato, ma importante, su cui riflettere con tranquillità e buon senso. Una maggior attenzione verso questi pericoli può salvare da incidenti anche gravi. Bisogna ricordarsi che basta una sola volta, un unico errore, per farsi male seriamente, anche compiendo un’azione banale, che si è fatta mille volte. I mezzi di protezione individuale, non sempre utilizzati perché scomodi, devono essere visti come una risorsa intelligente.

Un discorso a parte, ma significativo, va fatto sulla gestione degli animali, ammesso che ci siano. Vanno protetti con ogni mezzo. Nessuno che non appartenga al circo deve potere aprire i luoghi dove sono custoditi. Tanto meno devono poter fuggire per cause accidentali. Su questo punto bisogna prestare la massima attenzione, implementare ogni possibile misura di sicurezza, perché ne va della sicurezza altrui. Un’ulteriore riflessione va riservata ai rischi propri dell’arte circense. Questi, seppur non eliminabili, andrebbero a mio avviso minimizzati per quanto possibile. Certamente alcuni numeri perdono la loro spettacolarità se non si rischia, ma è utile fare in modo, a parità d’effetto scenico, di rischiare il meno possibile. Ogni volta che sentiamo di un incidente a qualche giovane circense non possiamo non porci questi problemi. Il rischio fa parte della vita e dell’arte, ma l’intelligenza deve sempre assisterci. Il circo, in questo senso, non deve essere il regno della follia.