L’universo del poeta ne “La luna 
in un giorno” lo spettacolo di 
Vertigo con gli Ex Voto di Marsiglia
TIZIANA PLATZER
 
 «Ho cercato di guidarli nell’abbandono delle proprie discipline, nell’idea di diventare interpreti con il proprio corpo». In uno spettacolo dove la parola è pura parentesi, meglio è il prolungamento di ciò che l’espressione corporea sia capace di esaltare, siano pensieri, sentimenti o provocazioni. «Non è facile per gli artisti circensi allontanarsi dalle tecniche, considerare un numero ai tessuti, al trapezio o un filo teso “solo” un momento di una scena più estesa». Il ruolo-guida in questo rimescolamento circo-teatro se l’è ritagliato Pablo Volo, il regista di «La luna in un giorno» che da stasera alle 21 e fino al 28 febbraio è sul palcoscenico del Teatro Astra per il cartellone della Fondazione TPE. 

Il dare alla parola uno spazio «limitato» ha un senso preciso: certo perchè si tratta di spettacolo circense, forse di più rispetto alla scelta artistica: al centro c’è la voglia di rappresentare l’universo poetico di Garcia Lorca. La proposta è una coproduzione dei torinesi Cirko Vertigo con la compagnia marsigliese Ex Voto, che nello spettacolo coinvolge appunto la figura registica. 

Gli artisti sono cinque, ex allievi della scuola di Grugliasco, un collettivo internazionale formato da due spagnoli, un cileno, un italiano e un austriaco. «Un lavoro nato nel 2012 all’interno di un progetto di scambio formativo europeo» prosegue Volo, che ha fondato gli Ex Voto nel 2006, tanto che lo spettacolo è già stato presentato nello scorso Festival Teatro a Corte. Sempre proponendo uno sguardo appassionato sul grande poeta spagnolo: «E’ un assunto che addentrandosi nell’opera di Lorca si parli d’amore, in scena compaiono delle coppie, una sposa in fuga: le persone che si amano sono immagini chiave» racconta il regista scorrendo a memoria i quadri. L’elemento politico, però, non è dormiente: «La banda sonora, cioè l’accompagnamento musicale è la rappresentazione del franchismo, che si unisce agli artisti, a un certo punto, facilmente identificabili come aggressori e aggrediti». La parola è la punteggiatura, «la forma per far ascoltare frammenti dell’arte del poeta ucciso a 38 anni, principalmente da “Romanzo gitano”».  

Dentro un’osservazione che privilegia il teatro, ci sarà anche l’incursione dell’immagine, poichè il 28 febbraio l’intero spettacolo sarà ripreso da una troupe della casa di produzione spagnola «Camara Boreal» che sta lavorando a un lungometraggio sul circo contemporaneo, diretto da Horacio Alcalà, e che diventerà il film «Grazing the sky» in uscita nelle sale cinematografiche. Un clip è stato presentato alla Berlinale e fra i protagonisti il Cirque du Soleil e l’Università di Circo di Rotterdam, per l’Italia la Scuola Vertigo. «I ragazzi italiani con talento, una volta conclusa la scuola, scappano all’estero» conclude duro Volo. «E’ un Paese dove ancora è inimmaginabile vivere di questo mestiere: ci sono poche scuole, pochi produttori e poche compagnie, e gli spettacoli circensi raramente entrano nei teatri». Un quadro triste, che fa i conti con le realtà più evolute e strutturate in Francia sicuramente, ma anche in Germania, Svizzera e Spagna. Eppure voi ci provate, il titolo è un invito a non mollare? «In tante poesie di Lorca si ritrova la luna, un simbolo dell’amore. E sì, è anche un omaggio ai giovani che si impegnano e vogliono tutto e subito: la luna in un solo giorno».  

Teatro Astra  

via Rosolino Pilo 6  

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