Paolo De Simone è un interior/exhibition designer, sta per conseguire la laurea specialistica in Scenografia e la passione per il mondo del circo, e per lo spettacolo in genere, lo appartiene fin dalla tenera età.

“Ho avuto la fortuna di vedere un gran numero di spettacoli e produzioni, che mi hanno portato sempre di più ad avvicinarmi a questo strano mondo colorato e misterioso”, – ha affermato Paolo. “Un mondo che continuerò a seguire nel mio percorso di vita, magari che congiungerà in una scelta lavorativa nel settore.”

IED Circus e le 7 Meraviglie è il titolo del progetto da lui elaborato come tesi di fine Master in Exhibit Design presso lo IED (Istituto Europeo di Design) a Roma, nel corso di Interaction Design. Lo scopo del progetto riguarda un allestimento fieristico per presentare lo IED ai futuri studenti, presso l’evento annuale che si tiene a Roma Fiere.

“Il circo è un volo in perenne sospensione tra finzione e realtà, dove si è piccoli anche quando diventi grande”        
 (Federico Fellini)

Meraviglia era l’esclamazione più utilizzata dai presentatori dei grandi circhi americani di fine ‘800. In particolare, il grande complesso Ringling Bros e Barnum & Bailey, realizzò uno spettacolo intitolato “Le Meraviglie del Mondo”: il più grande circo mai conosciuto nella storia. Una rassegna fieristica, con il seguito di spettacoli circensi, luna park annesso e freak show. Il pubblico prendeva parte allo spettacolo, diventando protagonista assoluto. Potevano attivare insoliti meccanismi, giocare con strumenti mai visti all’epoca, conoscere le stranezze raccolte per il mondo.

L’evento fieristico itinerante è il fulcro sul quale si basa tutta l’idea progettuale. Uno spazio espositivo progettato sulla base di un modulo ripetuto e configurato in diverse tipologie. L’alternarsi di supporti allestitivi e di una serie di giochi tutti da scoprire e risolvere. Elementi rotanti, specchi, sfere magiche, sono solo una piccola parte che compongono l’allestimento. L’utente si trova immerso in uno spazio tutto da scoprire, giocando e interagendo, così da diventare egli stesso il protagonista dello “spettacolo”.