FELTRE. «C’è stato il veterinario con due vigili a fare i controlli sugli animali e come riportato nel verbale, li ha trovati in ottime condizioni, senza alcun tipo di malessere né maltrattamento e con tutti gli spazi adeguati, come richiedono le linee guida europee». Derek Coda Prin, uno dei direttori del circo Orfei che ieri ha aperto il tendone al pubblico in zona Peschiera, risponde alle polemiche sollevate dagli animalisti, pronti a un sit-in di protesta «contro la mercificazione della vita degli animali». Ma anche il sindaco Paolo Perenzin si è sempre schierato, imponendo alla fine dell’anno scorso lo stop agli spettacoli con gli animali nelle aree pubbliche e chiedendo nei giorni scorsi all’Usl verifiche particolarmente attente, visto che l’ordinanza non ha potuto impedire l’arrivo del circo sulla proprietà privata in via dell’Industria. Sul tema è intervenuto pure l’eurodeputato Alde Andrea Zanoni, che ha scritto a Perenzin per sollecitarlo a impedire l’attendamento: «Conosco il suo impegno per la tutela animale. Purtroppo in questo caso il circo si è insediato su un terreno privato», dice. «Un mero escamotage», secondo il vice presidente dell’Intergruppo Benessere degli animali al Parlamento europeo. Diversa la posizione del responsabile del circo Millennium-Armando Orfei: «Il sindaco di Feltre ha fatto una delibera dicendo che non vuole il circo quando lui è il primo sostenitore del Palio e questo secondo me è un paradosso», evidenzia. Poi «deve rendersi conto che c’è la legge numero 337 del 1968 che obbliga tutti i Comuni ad avere uno spazio per lo spettacolo viaggiante. Se anche un giorno non avremo gli animali, l’area deve esserci».

Adesso però gli animali ci sono: trenta, dalle tigri alle giraffe, lama e canguri. E «tutti i criteri, dal trasporto al mantenimento, rispettano la normativa alla lettera», afferma Derek Coda Prin, riferendosi alle linee guida che comprendono tra le altre cose il piano alimentare (diete predisposte tenendo conto del sesso, dell’età e delle diverse esigenze degli esemplari), i requisiti delle strutture di ricovero e la pulizia. «Prima che arrivasse il circo c’erano state polemiche, Tamara Panciera di un’associazione ambientalista aveva fatto pressione per mandare controlli per verificare lo stato di salute dei nostri animali. Consapevole di come li trattiamo, l’ho invitata a venire a vedere di persona con il veterinario, ma si è sentita offesa e non ha voluto», racconta il direttore Coda Prin. Che aggiunge: «Credo sia giusto lasciarsi alle spalle i luoghi comuni e chi vuole realmente rendersi conto della situazione può venire al circo. Rimaniamo a Feltre fino a lunedì e poi saremo anche a Belluno».

Altra questione riguarda i cartelli pubblicitari, che sono diventati i bersagli di un raid vandalico qualche giorno fa. Dei cento affissi in città (che tra l’altro erano stati esposti prima di ricevere l’autorizzazione e i vigili di conseguenza hanno fatto i verbali), settantatre sono stati distrutti o rubati ed è scattata la denuncia ai carabinieri. «E’ un modo incivile e retrogrado di manifestare», tuona Derek Coda Prin. «Questo è creare danni». Tra i 500 euro e i 1.000, considerando le stampe da rifare e i costi dell’autista per riportare fuori quelli nuovi. «Rispettiamo qualsiasi forma di opinione, però questo è intollerabile».