Il terzo appuntamento di Lonato in Festival 2020 non ha deluso le aspettative, regalando un ulteriore prezioso frammento del variegato mondo del circo contemporaneo italiano.

“Domoi”, tralasciando l’inesplicabile presentazione scritta dello spettacolo, si è rivelato un mirabile esempio di circo contemporaneo, in cui uno dei principali fili conduttori è l’imprevisto.

Lo spettatore viene immediatamente catturato dall’azione scenica, ricchissima di fantasia e di trovate brillanti.

Il gruppo di artisti è insieme sul palcoscenico e, dopo un primo momento a tratti lirico e surreale (con tanto di statua greca in gesso alla David Lynch e pianta di ficus rotante), conduce una brillante e divertentissima commedia, a tratti assurda, con continui risvolti imprevedibili e una spiccata attitudine all’improvvisazione.

Nello spettacolo, scandito da musica spesso suonata dal vivo, il ritmo è perfetto, i tempi comici puntuali, tanto che per lo spettatore il tempo vola.

Alla parte di giocoleria e acrobatica si unisce una vena che può sembrare a prima vista cabarettistica, ma che si rifà più propriamente alla clownerie.

Molte scene sono interrotte da imprevisti, voluti o fortuiti: un pantalone che si strappa, una sigaretta che non si accende per il vento, una bicicletta che si rivela tutta snodata e apparentemente ingovernabile. Non si sa mai cosa capiterà il momento successivo, cosa sia preparato e cosa improvvisato.

Il pretesto è una festa tra conoscenti vestiti elegantemente, come fossero a un matrimonio. Gli artisti interagiscono tra di loro e creano numeri spettacolari, dove la capacità interpretativa e la presenza scenica forniscono una cornice al semplice gesto tecnico, arricchendolo di significato.

Ne risulta un tono narrativo leggero, molto piacevole, come quello di certe commedie brillanti, pensate per intrattenere il pubblico senza prendersi troppo sul serio. Gli artisti si permettono autocritiche, discutono tra loro, interagiscono anche con il pubblico, ma senza coinvolgerlo direttamente, in modo discreto e garbato.

Lo spettacolo non si prefissa l’obiettivo di esprimere contenuti artistici alti, drammatici o esistenziali, ma finisce per rappresentare uno spaccato interessante di alcune vicende umane.

Ho apprezzato la capacità tecnica e riso molto. Spettacolo ben riuscito, imprevedibile, senza dubbio consigliato.

Armando Talas