Per tutto il periodo delle festività natalizie e fino al 12 gennaio, il circo di natale a Parma sarà il Circo di Mosca con il suo spettacolo intitolato “Gravity”. Il circo è attendato nei pressi del centro commerciale Parma Retail, fuori dall’abitato e con un ampio parcheggio gratuito a disposizione.

Tendone giallo e blu a quattro pali, un ampio foyer riscaldato ospita il bar dal quale si accede allo chapiteau con tutti i posti a sedere su comode poltroncine o sedili con schienale anche sulle tribune. Tre fasce di prezzo, con altrettante riduzioni per bambini. L’organizzazione Rossante ha inserito nel programma numeri che vengono eseguiti da esponenti di diverse celebri famiglie circensi italiane.

Dopo un inizio all’insegna delle grandi bolle di sapone, tocca a Warren riscaldare l’atmosfere e ad imprimerle ritmo. Warren Niemen, esponente di spicco della omonima celebre dinastia, è un giovane e brillante giocoliere specializzato con le palline. Il suo numero è per metà classico (con gli oggetti lanciati in aria) e per metà in bouncing, la giocoleria di rimbalzo, arrivando a gionglare fino a sei palline.

E’ poi la volta di Donald Niuman che presenta un simpatico numero con il suo cane ammaestrato.

L’unica attrazione aerea della serata è affidata alle tre Rossi Sisters, che si esibiscono su altrettanti tessuti (quello centrale con cerchio). L’esibizione, peraltro pregevole e con figure tradizionali, è però di durata alquanto breve.

Yoyo è il clown di ripresa che presenta lo sketch del cuoco.

Introdotta da tre danzatrici con le sembianze di luminose e giganti farfalle bianche, Yvette De Rocchi, elegantissima, presenta i suoi dieci stupendi cavalli bianchi, la cavalleria del circo. Yvette De Rocchi, un nome legato al Circo Medrano, è stata la prima addestratrice italiana a vincere l’oro al Festival Internazionale di Mosca, proprio con il suo numero.

La ripresa della carrozzina portata in pista dal clown Yoyo precede l’ultimo numero della prima parte dello spettacolo, la straordinaria esibizione di Donald e Vanessa Niuman ai tiri con balestre e lancio di coltelli su bersaglio umano. Applauditissimi, già protagonisti della trasmissione televisiva “Tu si que vales”, Donald e Vanessa Niuman hanno creato una attrazione molto dinamica che ne aumenta il coefficiente di difficoltà: il bersaglio umano dei coltelli, Vanessa, è infatti spesso in movimento. Il gran finale del numero è mozzafiato, con Vanessa relegata ad una piattaforma rotante con i coltelli che Donald lancia e conficca vicinissimi al corpo.

Dopo l’intervallo, lo spettacolo prosegue con un buon numero di illusionismo presentato da Larry Rossante con le sue tre affascinanti partner che appaiono e scompaiono a vista d’occhio. E’ ovvio che non vi sia alcuna magia: l’attrazione è fatta per stupire creando illusioni di apparizioni e sparizioni, risultato di un mix perfetto di abilità, agilità e tecnologia, molto apprezzato dal pubblico.

Il clown Yoyo riesce a coinvolgere alcuni bambini ridando fiato alla ormai “antica” ripresa del gioco delle sedie. Yoyo, che altri non è che Warren Niemen, dimostra di essere un artista molto versatile, di innegabile talento e di sicuro avvenire. Specializzazioni e masterclass con grandi nomi della clownerie potrebbero portarlo al salto di qualità ed alla consacrazione definitiva.

Due nomi storici del circo italiano, Mario Bellucci e Yvette De Rocchi, compagni sulla pista e anche nella vita, presentano il classico numero dell’alta scuola di equitazione. Mario in nero su cavallo nero e Yvette in bianco su cavallo bianco.

Erik Triulzi, non ancora ventenne, fresco diplomato a pieni voti all’Accademia d’Arte Circense di Verona, porta in pista un numero al momento unico in Italia e che generalmente viene eseguito da artisti di scuola orientale: il verticalismo su colonna di sedie, attualmente in programma forse solo al Cirque du Soleil. Erik sale con disinvoltura in verticale su una sedia e successivamente procede con la costruzione della colonna. A poco a poco la struttura precaria si innalza: una verticale su ogni nuova sedia aggiunta, fino all’ultima sulla decima sedia. Il cavetto di sicurezza (sacrosanto) nulla toglie alla spettacolarità dell’attrazione, eseguita con grande sicurezza e perizia tecnica, con figure precise ed allineamenti perfetti. Un giovane con la stoffa del grande.

Il pubblico capisce ed accompagna con scroscianti applausi, fischi all’americana e urla “bravo”: il successo di questo numero dovrebbe essere un chiaro monito per i circensi, assolutamente da non sottovalutare, ma da prendere in seria considerazione per la creazione dei programmi. E’ questo il genere di numeri che il pubblico vuole: novità, abilità, acrobatica. I bravi giovani ci sono e a Verona c’è un’accademia che ogni anno sforna i talenti di domani. I presupposti ci sono tutti, basta non ignorarli.

Siamo quasi sul finale e rientra in pista il poliedrico Warren Niemen, questa volta con una fantasia di ispirazione western, una dimostrazione di bravura con fruste e soprattutto con lazos, anche giganti, che fa roteare velocemente in alto, in basso e lateralmente, entrando ed uscendo con grande abilità. Considerata la versatilità dell’artista, sarebbe interessante vederlo cimentarsi anche in qualche disciplina acrobatica: potrebbe essere un campo ricco di soddisfazioni.

Mario Bellucci e Yvette De Rocchi tornano in pista con un carosello esotico per la gioia dei bambini che finalmente possono vedere da vicino quegli animali, originari di paesi lontani, che fino ad oggi hanno visto solo sui libri o su internet. Con buona pace degli integralisti animalisti, spesso ignoranti e disinformati, il circo con animali svolge la sua funzione educativa e culturale anche in questo modo, portando gli esemplari di terre lontane a coloro che probabilmente non avranno mai la possibilità di andarli ad ammirare in quello che “una volta” era il loro habitat naturale. Spesso si ignora che gli animali dei circhi sono nati in cattività da generazioni e che ormai anche il loro Dna si è modificato adattandosi al clima europeo. Entrano così in pista tre cammelli siberiani, tre lama peruviani, due zebre africane, due cavallini pony.

Con una presentazione di ombre cinesi e il tradizionale saluto degli artisti in pista per l’ultimo applauso, dopo quasi due ore, termina lo spettacolo.

Lo show si avvale della figura del presentatore, che annuncia, spesso a fine numero, il nome (ma solo il nome) dell’artista impegnato. Potendo contare sulla collaborazione di diversi nomi storici del circo italiano, sarebbe buona cosa dare loro lustro, evidenziando il nome completo di cognome, sia per gratifica degli artisti stessi, sia per il pubblico. Quest’ultimo, complici anche le insegne circensi non sempre trasparenti, molto spesso non distingue le varie famiglie circensi; diventa quindi essenziale sapere chi è l’artista che sta applaudendo. 

Pur essendo soddisfacente, lo spettacolo del Circo di Mosca potrebbe essere ulteriormente implementato con l’inserimento di numeri di acrobatica (praticamente assente, fatta eccezione per il verticalismo e i tessuti). L’ulteriore aggiunta di un numero di volanti e uno di troupe (tipo saltatori o altro) permetterebbero senz’altro il salto di qualità. Inoltre, siccome la pubblicità nel terzo millennio corre tutta in rete, sarebbe auspicabile l’aggiornamento costante del sito internet, non solo con le piazze della tournée, ma anche con programmi, artisti, fotografie, video, eliminando (o archiviando) quelli delle passate edizioni. Il proprio sito internet è ormai la vetrina principale.

Di Filippo Allegri