Riportiamo parte dell'articolo di Matteo Rubboli apparso su Vanillamagazine, soprattutto per le fotografie d'epoca riportate. Noi ne abbiamo scelte quattro. Il giudizio conclusivo è pura opinione dell'autore.

Il circo ha una storia che affonda le radici ai tempi dell’impero Romano, ma la versione che conosciamo oggi è sensibilmente differente dai cruenti spettacoli messi in scena al Colosseo e nelle arene simili. Il fondatore del circo moderno è da moltissimi individuato in Philip Astley, un sergente inglese che, nel 1768, mise in scena per primo uno show nel quale venivano mostrate evoluzioni equestri inframmezzate da sketch di clown all’interno di un’arena circolare.

Da allora, circa 250 anni orsono, il circo è evoluto enormemente e ha passato diverse fasi della propria storia. Da spettacolo di animali si è passati a quello dei “fenomeni da baraccone”, sino a giungere agli spettacoli più moderni nei quali la maggior parte, se non tutti, degli spettacoli è realizzato da artisti acrobati che si esibiscono in quella conosciuta come l’arte del “Noveau Cirque”, in cui gli spettacoli non sono dei numeri slegati fra loro ma rappresentano un’esibizione complessiva con un filo logico comune.

L’utilizzo degli animali, per quanto ancora diffuso, è oggi certamente minore rispetto al passato. Le polemiche date dalle condizioni nelle quali sono fatte vivere le fiere sono infatti da moltissimo tempo motivo di protesta da parte delle persone che pensano che l’utilizzo di bestie per il divertimento dell’uomo sia completamente sbagliato. Inoltre l’acquisto di un animale da per il circo, il suo ammaestramento e i costi di gestione sono lievitati enormemente nel tempo, rendendo gli spettacoli molto più acrobatici ed eticamente giusti.