Un circo poetico, visionario, surreale, funambolico e stupefacente, partorito dalla prodigiosa abilita’ di due straordinari artisti, Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thierre’e, antesignani dell’arte teatrale sotto lo chapiteau, capostipiti della grande scuola francese. Un circo dove tutto si svolge in apparenza senza fatica, in modo naturale e spontaneo ma che, in epoca di effetti speciali, suscita l’incanto con un’arte fatta di povere cose e immensa bravura e precisione.

E’ Le Cirque Invisible di Victoria Chaplin, figlia del grande regista, e Jean -Baptiste Thierree, in scena all’Auditorium Parco della Musica a Roma, da domani sino al 23 dicembre (sala Petrassi). Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thierre’e sono gli acrobati, i fantasisti, gli illusionisti, i funamboli, i prestigiatori, i clown, i musicisti di questo circo. Una storia d’amore e di teatro. Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thierre’e si incontrano nel 1969. Dal loro sodalizio artistico e’ nata quell’importante rivoluzione estetica e poetica che ha dato poi origine al fenomeno del nouveau cirque.

In questi quarant’anni di vita artistica comune hanno prodotto tre spettacoli il ‘Cirque Bonjour’, il ‘Cirque imaginaire’ e il ‘Cirque invisible’. In realta’ Jean-Baptiste Thierre’e avrebbe desiderato “realizzarne uno solo e limarlo all’infinito”.