Boattini: “Documentazione incompleta, spettacolo svolto sapendo di poter incorrere in sanzioni”. Intanto Enpa invia un esposto alla Forestale al servizio veterinario dell’Ausl

RAVENNA – Sarebbero in arrivo sanzioni amministrative per i titolari del circo Orfei Millenium, teatro giovedì sera – giorno di debutto in terra ravennate – di un incidente che ha causato il lieve ferimento di quattro persone, tra le quali una bimba di quattro anni e una 40enne in stato interessante, incidente ora al centro di un’indagine conoscitiva avviata dalla procura come atto dovuto. Ma se per l’incidente – un gradino che porta alle tribune si sarebbe sganciato facendo cadere le quattro persone da poco più di un metro di altezza – e il relativo ferimento degli spettatori, i titolari del circo potrebbero anche uscirne indenni (non è detto infatti che i feriti sporgano denuncia o richiesta danni), a livello amministrativo le sanzioni sembrano inevitabili.

“A prescindere da quanto accaduto – afferma il direttore generale del Comune Carlo Boattini, ieri in contatto costante con la commissione pubblico spettacolo che ha esaminato i permessi in possesso dei titolari ed effettuato un sopralluogo per verificare le condizioni della struttura come richiesto dai Vigili del fuoco – le sanzioni sono inevitabili poiché i responsabili dell’attività hanno svolto lo spettacolo senza essere autorizzati formalmente dal Comune e ben sapendo di non aver consegnato nei tempi previsti la documentazione completa”. La verifica della commissione pubblico spettacolo è scattata a seguito dell’incidente, episodio che ha reso obbligatoria l’ispezione: “Quando si ha a che fare con attività di pubblico spettacolo che hanno capienza fino a 200 spettatori – spiega Boattini – la legge prevede che per eseguire lo spettacolo basti un’autocertificazione da parte dei titolari; in questo caso – dunque – prosegue Boattini – la visita della Commissione non era inizialmente necessaria, ma poi, alla luce dell’incidente, è divenuta indispensabile perché richiesta espressamente dai Vigili del fuoco”.

Le probabili sanzioni in arrivo, comunque, non riguarderebbero la parte strutturale e quindi la tribuna incriminata: “Da parte dei responsabili del circo – spiega Boattini – è stata presentata un’autocertificazione, ma la documentazione, nonostante gli uffici comunali abbiano atteso fino all’ultimo per venire incontro all’attività, era carente ed è stata integrata solamente ieri mattina. In pratica – conclude il direttore generale di Palazzo Merlato – non avendo presentato la documentazione completa non avevano l’autorizzazione formale del Comune ed erano consapevoli di poter incorrere in sanzioni”. 

Intanto sono ripartiti gli spettacoli. La Commissione pubblico spettacolo ha svolto nel primo pomeriggio di ieri la propria ispezione. “Al termine delle verifiche – spiega il titolare del circo – c’è stato confermato il via libera e abbiamo potuto svolgere lo spettacolo delle 17.30. Come potevamo regolarmente svolgere quello di giovedì” – conclude contestando le osservazioni del Comune.

Infine gli animalisti. Enpa ha infatti inviato un esposto alla Forestale al servizio veterinario dell’Ausl: “Dal 17 al 28 ottobre 2013 è a Ravenna, presso il Pala De André, il circo equestre Armando Orfei. Inutile ribadire il nostro punto di vista su cotali manifestazioni – si legge nella nota di Enpa – Ci è consentito solo invitare la cittadinanza dall’astenersi a presenziare agli spettacoli circensi.
Questa Sezione Provinciale dell’Enpa ha tuttavia inviato un esposto al Corpo Forestale ed al servizio Veterinario dell’Ausl, affinché effettuino i dovuti accertamenti previsti dalla normayiva statale in tema di circhi equestri.
L’Enpa richiama l’attenzione alla Delibera n. 647 del 14/0572007 di cui alla L. R. n. 5/2005.
Dato che nella pubblicità del circo Orfei si invita a visitare lo zoo itinerante, sempre l’Enpa ha invitato i suddetti referenti pubblici ad applicare l’art.12 dell’Ordinanza Sindacale del Comune di Ravenna n. 285/98 con cui si fa divieto ai circhi di esporre gli animali.
Si tratta di una norma adottata dal Comune di Ravenna nel 1997, su espressa richiesta dell’Enpa, data l’impossibilità legale di vietare gli attendamenti”.