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Tutti in piazza a Montecitorio a difendere la tradizione del circo italiano, da sempre formato da artisti umani e animali. 'Giù le mani dai nostri animali', urlano i manifestanti. Una protesta di artisti, direttori di complessi circensi, insieme a tutte le sigle rappresentative della intera categoria, affiancati in piazza da tante organizzazioni dello spettacolo popolare italiano. "Noi chiediamo rispetto per la gente che lavora, rispetto per la libertà di espressione artistica. Siamo inorriditi dall'impianto della legge -già Ddl 2287 bis- che inizialmente prevedeva l'eliminazione degli animali dalle attività circensi. Noi prendiamo atto che il Senato ha sepolto il principio di eliminazione mutuandolo con quello di progressivo superamento, però si è persa un'occasione, oltre che sul tema degli animali, anche per andare incontro ai problemi storici della categoria del circo", spiega Antonio Buccioni, presidente dell'ente nazionale dei circhi. In piazza è arrivato anche il senatore Carlo Giovanardi. "Io mi rifiuto e dico ai colleghi di andare al circo a vedere gli spettacoli, con una marea di spettatori, con l'entusiasmo delle famiglie e dei bambini. Non si capisce perché il circo non debba avere i cani o i cavalli, cioè animali domestici che le persone a milioni tengono a casa. Al circo gli animali vengono trattati come dei familiari", dice il senatore. "È veramente una follia quella di voler punire questa tradizione storica proibendo gli animali nei circhi, questo vorrebbe dire ammazzare il circo, prosegue. Non eliminiamo questo spettacolo. Il circo vive di pochi sussidi. Se la gente non vuole andare al circo, non vada", conclude Giovanardi. Tra le proteste di piazza anche quelle relative all'eutanasia degli animali. "Il nostro problema è che all'interno del testo presentato dalla Lav ai nostri parlamentari per fare approvare questo disegno di legge, ci si è avvalsi di studi scientifici manipolati. Si sono anche avvalsi del parere delle Federazione veterinari europea nella quale hanno sottoscritto che si potrà procedere all'eutanasia degli animali che non troveranno posto nei centri di recupero. Più di 2 mila animali andranno incontro a morte certa perché verranno espatriati dall'Italia perché qui è illegale dal 2004 mentre all'estero non lo è", dice una trapezista. "Questa legge non è per il buonismo degli animali, conclude, ma è tutta una questione di politica". (omniroma.it)