Circo e animali: l’Ente Nazionale Circhi ha scritto al presidente del Senato

Pubblichiamo la lettera che il presidente Enc, Antonio Buccioni, ha inviato al presidente del Senato, Pietro Grasso, all’indomani del messaggio che la seconda carica dello Stato ha fatto pervenire al convegno organizzato il 13 marzo da Lav e Adi.

"Illustre Presidente, nel convegno “l’Italia verso la progressiva dismissione degli animali dai circhi con il futuro Codice dello spettacolo dal vivo” ospitato dal Senato della Repubblica il 13 marzo u.s. ho avuto modo di prendere conoscenza della Sua comunicazione ai convenuti e riguardante la “tutela degli animali questione di rilevanza nazionale che richiede assunzione di responsabilità da parte di tutta la società”.

Di questa fa parte anche il mondo circense in tutte le sue espressioni imprenditoriali ed artistiche, che concorda pienamente sulla Sua affermazione dianzi riportata e si trova invece in totale disaccordo sulla “graduale eliminazione degli animali negli spettacoli circensi per le motivazioni che abbiamo sintetizzato nella documentazione che mi permetto sottoporre alla Sua attenzione, resa pubblica nell’audizione dell’Ente nazionale Circhi presso la 7 Commissione del Senato della Repubblica.

In particolare i documenti allegati riguardano:

1) mini-dossier dell’Ente nazionale Circhi sul rapporto Circo-Animali;

2) “Regolamento per l’educazione e l’esibizione di animali nei circhi” predisposto dall’Ente Nazionale Circhi, in vigore dal maggio 2013 e redatto da un gruppo di esperti del benessere animale, veterinari, addestratori di chiara fama, giuristi. Il documento si compone di: introduzione, preambolo, definizioni, parte prima (Requisiti generali), parte seconda (Requisiti specifici), allegato A (Indicatori scientifici e misurabili su cui deve essere basata la valutazione del benessere animale).

Nell’occasione è stata prodotta altra documentazione inerente le aspettative per la nuova legge che auspichiamo possa affrontare e risolvere anche il problema del “patto tradito” dallo Stato nei confronti dei circhi a seguito della mancata applicazione delle norme della legge n.835/1967 sull’obbligo dei Comuni di riservare aree attrezzate per l’attività circense e dello spettacolo viaggiante.

Il Circo è lo spettacolo del popolo per eccellenza, alla portata di tutti e particolarmente rivolto alle famiglie con bambini. Il circo – unitamente allo spettacolo viaggiante, alle arti performative, di strada, di pista e di figura, alle bande musicali – è rimasto obiettivamente l’unico spazio artistico libero dai condizionamenti del mercato, un “territorio” libero anche dalla omologazione imperante.

Il Circo concreta da secoli la più pacifica, multietnica e multiculturale coesistenza fra popoli e religioni: basterebbe questo a renderlo un bene da tutelare in quest’epoca di conflitti violenti, di intolleranza razziale, di muri alzati ormai ogni giorno non solo fra Stati ma fra quartieri e Comuni delle nostre città.

L’esibizione e l’addestramento degli animali fanno parte integrante del Circo classico di tradizione, non a caso dal XVIII secolo definito equestre, che continua ad affascinare milioni di persone e che è stato celebrato dal cinema, dall’arte e dalla letteratura. Così come sarebbe impensabile attuare l’abolizione dei concorsi ippici, la cancellazione degli allevamenti, la chiusura degli zoo, degli acquari, il divieto delle mostre che espongono cani e gatti, l’impiego degli animali da parte delle forze dell’ordine e dell’esercito – mentre si pretende giustamente che tali attività vengano svolte secondo parametri che assicurino il rispetto degli animali – allo stesso modo riteniamo che i circhi debbano continuare ad ospitare quel patrimonio di esperienza e sapienza rappresentato dalle specie animali che danno vita allo lo spettacolo del Circo, nel convinto e massimo rispetto delle rigorose norme nazionali ed europee che ne disciplinano il possesso, il trasporto. la stabulazione e l’addestramento.

Sono questi i sentimenti che desideriamo esprimerle, confidando che potrà intervenire ad un Convegno riguardante la presenza degli animali nei circhi – il loro rapporto di familiarità con gli umani, le positive condizioni della loro esistenza che ne favoriscono la riproduttività – per la quale ci apprestiamo a chiedere l’ospitalità all’Istituzione da lei Presieduta.

La ringrazio dell’attenzione che vorrà riservare a quanto sopra esposto, nel convinto rispetto del Suo alto ruolo istituzionale e della Sua terzietà verso aspetti particolari di un problema, la tutela degli animali, per la quale e sulla quale crediamo di averLe fornito motivi di conoscenza da parte del mondo circense.

Con i più deferenti saluti, Antonio Buccioni