Riportiamo dalla cronaca di Cuneo de La Stampa a firma di Roberto Fiori

 

Una ritorsione così raccapricciante, da sembrare un film. È quella subita da uno dei sinti albesi ritenuti responsabili del furto ai danni del Circo Medini, avvenuto domenica a Carmagnola. Si è trovato rinchiuso per un’ora nella teca dei serpenti, con l’obiettivo di farlo parlare e convincerlo a restituire il denaro. 

Il campo rom di Alba

A Carmagnola  

Chi ha pianificato il «colpo», questa volta ha scelto il posto sbagliato. Anche perché il bottino trafugato intrufolandosi nel camper di Katiuscia Medini è stato ingente: 20 mila euro che la famiglia di artisti originari di Bene Vagienna aveva messo da parte per l’acquisto di un nuovo tendone. Ma dopo la denuncia ai carabinieri e l’individuazione dei responsabili, i circensi hanno scelto la via del «fai da te» per farsi giustizia e l’altra notte si sono presentati in tre al campo albese. 

 

Con l’obiettivo di recuperare il denaro, hanno prelevato due sinti: il primo se l’è cavata con qualche ammaccatura, ma il secondo è sprofondato in uno dei peggiori incubi. Pare che sia stato portato a Carmagnola, dove il circo fa tappa in questi giorni, e sia stato rinchiuso per circa un’ora nella grande teca dei serpenti, nessuno dei quali per fortuna sembra sia velenoso. Poi lo avrebbero lasciato libero e spaventato, nelle campagne intorno a Leinì. 

 

«Sequestro di persona e lesioni aggravate»  

Ma il gesto intimidatorio è stato scoperto dai carabinieri di Alba che conducono le indagini insieme con il reparto operativo di Cuneo. «Non è tollerabile far valere le proprie ragioni in modo così cruento, anche se si è subito un ingente furto – dice il maggiore Nicola Ricchiuti, comandante del Reparto operativo provinciale -. Per questo i tre circensi sono stati denunciati per sequestro di persona e lesioni personali aggravate». 

 

L’amara considerazione è che applicare la giustizia ai circensi è certamente più facile che ai rom…