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Claudio Zavatta, operatore del circo, affida a una lettera aperta la sua posizione sulla vicenda dell’utilizzo degli animali nei circhi per cui, poche settimane fa, il movimento Fratelli d’Italia ha promosso una raccolta di firma per chiederne la messa al bando dal territorio cittadino. La missiva, in realtà indirizzata al consigliere Marco Polimeni in risposta alla sua nota pubblicata quiè datata 30 settembre. La pubblichiamo integralmente.

 

Spett/le consigliere Polimeni,

leggendo e rileggendo il testo del comunicato reso noto su Catanzaro Informa, e seppur dopo attenta e oggettiva ponderazione su quello che è l’oggetto sociale alla luce di un panorama collettivo del nostro comune con tutti gli annessi e i connessi derivanti in termini di vizi e problematiche, mi si pongono alcune pacate domande miste a profane riflessioni:

la domanda che subito in prima battuta mi viene da fare (non tanto a Lei quanto al gruppo tutto) è: questa raccolta firme è una priorità nell’ordine di quanto è da fare dal consiglio comunale catanzarese? se è così posso professarmi davvero felice e fortunato di essere cittadino di un comune senza problemi di lavoro, viabilità, comunicazione, degrado ambientale e civile, criminalità, opere incompiute, mancanza di collegamenti e altro che possa far leva sull’attenzione di chi con tanta speranza abbiamo votato ed eletto nostri rappresentanti. sarebbe una vera utopia ed il sogno di ogni cittadino vivere in un simile “paese dei balocchi” che ha il tempo di pensare al grado di maltrattamento (ove esistesse) di un membro del circo. Esatto, ad un membro del circo,al dipendente o meglio tesoro che tiene, sotto molti aspetti, in piedi una attività antica come quella circense.la riflessione fatta e che vorrei condividere è proprio questa: come un dato possa venire storpiato a tal punto da diventare un quadro tragico.

il circo, fin dalla sua origine, trae vita da chi ne fa dello stesso fonte di guadagno e sussistenza per la propria famiglia, facendo del lavoro una religione e cercando di preservare al meglio ciò che porta ai propri membri il pane quotidiano (non a caso si parla di famiglie che ne tramandano segreti e tradizioni da padri in figli). membri di questa attività commerciale nata per guadagnare facendo divertire, sono per l’appunto una serie più o meno numerosa di animali esotici e non, che vengono nello stesso allevati e addestrati all’esibizione.

Lla storia ci insegna che, paradossalmente e proprio grazie a questi “aguzzini” si sia potuta evitare l’estinzione di diverse specie per mano di chi, eccedendo l’ancestrale fabbisogno di sussistenza (e anche su questo punto ci sarebbe da aprire un vero capitolo sulle modalità di uccisione di animali da pasto non avendo neanche il sentore di star parlando con persone vegetariane), ne abbia fatto olocausto al fine di confezionare pellicce da regalare alle proprie donne o cinture, scarpe, portafogli o perchè no, un bel copri sedile per la macchina appena acquistata, da portare come segno di distinzione.

E cos’altro pensare di chi per passare una domenica mattina salutare in mezzo alla natura si arma di fucile e si diletta nel “nobile” sport della caccia e una domenica pomeriggio alla fiera del paese dove la bambina chiede di poter ricevere in regalo il canarino da tenere in gabbia sul balcone mentre porta a passeggio il cucciolo al guinzaglio e munito di regolare museruola per poi arrivare il lunedì in ufficio dove lo aspetta un bellissimo tagliacarte  fatto con l’avorio della zanna dell’elefante giustamente cacciato in Sud Africa?

Il dubbio è quindi infine questo: non sarà che nel circo l’animale venga ritenuto forse più sacro (sempre a causa del suo protagonismo conseguenza di incassi atti  a garantire la vita del circo stesso) di quanto non si ritenga il cucciolo che viene abbandonato al guard-rAil o ancora dell’animale allevato al solo scopo di diventare carne da macello?

io immagino proprio di sì per quindi, se comunque può essere vera e possibile l’eccezione di un singolo caso, sarebbe ingiusto e poco degno di giustizia politica fare di tutta l’erba un fascio.

Purtroppo è anche da dire che (e qui faccio un passo indietro) le condizioni in cui viviamo non rispecchiano l’utopia descritta all’inizio del mio sfogo per questo mi pare, se non ingiusto (va bene disciplinare la buona condotta del circense nel dare rispetto all’animale), quanto poco prioritario rispetto alle mancate ottemperanze di chi dovrebbe essere da buon esempio ma che, essendo spesso di mole grossa e quindi scomoda.

Spero che il messaggio giunga alle giuste destinazionI

Claudio Zavatta