Roma – (Adnkronos) – La morte della tigre Samir, che all’inizio di luglio uccise il suo padrone Mauro Lageard a Pinerolo (Torino), non e’ legata al suo trasferimento dal parco di Martinat, in cui viveva, allo Zoosafari di Fasano. Flavio Togni, celebre domatore italiano e star pluripremiata al Festival Internazionale del Circo di Montecarlo, esclude che i due eventi siano da mettere in relazione.

“Dalla mia esperienza non credo che la morte sia dovuta all’allontanamento – spiega Togni all’Adnkronos – Lo Zoosafari di Fasano e’ un posto molto quotato, dove gli animali sono tenuti bene; secondo me, la morte non e’ avvenuta per lo spostamento dell’animale, in ogni caso, sono certo che le effettive ragioni verranno verificate”. “Le cause di morte di una tigre sono molteplici”, sottolinea il domatore che fa alcune ipotesi tra le piu’ frequenti: “Una tigre tanto aggressiva – riferisce Togni – potrebbe aver mangiato velocemente, potrebbe aver ingerito un osso che gli e’ poi rimasto conficcato nell’intestino o potrebbe aver avuto una malformazione cardiaca. In ogni caso non correlerei la morte con lo spostamento da un posto all’altro perche’ si tratta di un animale sempre vissuto in cattivita'”.

“Da quanto so, gia’ lo scorso anno questa tigre aveva aggredito la stessa persona che poi quest’anno e’ rimasta uccisa. Molto probabilmente era un animale di indole aggressiva e, come tale, doveva essere gestito: quando si da’ da mangiare a grossi felini – conclude riguardo alla morte di Lageard – e’ sbagliato portare il cibo nella gabbia con le tigri dentro: la porzione di cibo diventa la preda da difendere con le zanne e con gli artigli e chi la porta un rivale”.