Arlette Gruss (1930-2006) è figlia di Alexis senior, dapprima acrobata, quindi domatrice di pantere. Alla morte del padre, nel 1985, apre un proprio circo, che parte per una tournèe in Irlanda, dove il pubblico è scarso. Alla fine di dicembre, il circo torna in Francia e nel 1986, compie il suo primo tour nazionale. In questa prima stagione, gli spettatori al botteghino sono piuttosto pochi.

Il team, composto da quindici persone ha riunito i membri della famiglia più pochi altri esterni. A quel tempo, il circo francese è in crisi. Molti nomi prestigiosi hanno cessato l’attività. Arlette Gruss vuole innovare. Punta ad interni eleganti. In questa prima fase l’impianto luce ha pochi proiettori ma potenziati. Lo spettacolo è composto principalmente da membri della famiglia, ma fondamentale risulta l’apporto di Michael Palmer come ringmaster. L’organizzazione del tour evita le permanenze di un solo giorno. Durante la stagione saranno appena una cinquantina le piazze toccate.

Arlette Gruss affronta Parigi nel dicembre 1989, sul prato di Reuilly. Il ritmo di innovazione sta accelerando. Il complesso propone musiche appositamente arrangiate e nel dicembre 1990, Gilbert Gruss, per il ritorno a Parigi riceve una nuova tenda dove protagonista è il comfort dello spettatore. La visibilità è migliorata dall’assenza di contropali. Niente più panche ma solo seggiolini. Nessun altro circo francese oltre Alexis Gruss, dove intanto vengono inseriti accorgimenti per i disabili, presenta tali caratteristiche. Nel corso delle stagioni degli anni 90, il numero di città visitate si va restringendo. Al fine di mantenere le migliori piazze, si decide di portarvi il circo allo stesso periodo dell’anno (ad esempio Lille marzo, a Nizza nel mese di settembre, Nancy fine ottobre).

Nel 1997, si unisce alla compagnia la famiglia Biasini. E ‘a questo punto che Gilbert Gruss incontra la sua futura moglie, Linda Biasini. Sulla proposta del Presidente del Consiglio, lo stesso anno, Arlette Gruss è fatto Cavaliere dell’Ordine della Legione d’Onore.

Arlette Gruss, tuttavia non ha mai voluto porsi come alternativa contro il circo tradizionale, convinta che la ricchezza del circo è nella sua diversità.

Il 2000 segna una nuova era per il circo Arlette.

I numeri in scaletta presentano costumi modernizzati. Lo stile della rappresentazione è sempre più innovativo. La grafica pubblicitaria, per tutto il 2000, segue ricerca e originalità, mettendo da parte le precedenti campagne dai manifesti piuttosto semplice e tipici con pagliaccio e leoni.

Il 2003 vede l’arrivo di una struttura unica nel suo genere: una pista rialzata a 40 centimetri dai cilindri idraulici a terra, in realtà sistema sviluppato e collaudato già dai Gruss nel 1954 e ampiamente utilizzato da Jean Richard nel proprio circo nel 1970. Il designer è Arthur Verstraete che riesce a ottenere un cerchio particolarmente robusto in grado di supportare quattro elefanti.

Arriviamo al 2009, anno della presentazione della Cattedrale, faraonica struttura che comprende foyer, chapiteau e stage. Francese per quanto riguardo la tela (società Gironde AB2CS) e italiana per le strutture in acciaio fornite da Anceschi Carlo & C. 

L’anniversario dei 25 anni del circo viene celebrato con un volo sulla capitale il 16 agosto 2010. Ancora italianità, nelle coreografie di Bruno Agati.

La storia, tutto sommato recente, ma straordinaria di questo circo, è scandita dalla assolutà necessità di innovare che ha alimentato l’attività della famiglia Gruss. Fa piacere da italiani, che in questo percorso di crescita ci siano stati dei connazionali, direttamente o indirettamente; ma in generale, da appassionati di circo spicca la disponibilità alla sperimentazione pur restando nell’ambito del circo tradizionale. Musiche concepite per le produzioni, spazi realizzati per accogliere degnamente il pubblico, organizzazione da macchina perfetta.

Arlette Gruss merita di essere il primo circo con cui far partire questa rassegna di Circus News.