Ondata d’odio contro il Circo di Stato dell’Ucraina: un segnale inquietante

Avatar Davide Vedovelli

Cerco sul web le date per sapere quando sarà presente in Italia il Circo Nazionale Ucraino e mi imbatto in un post su Facebook che fa davvero venire i brividi.

I commenti sotto al post, pubblicato sulla pagina della società Italy Grandi Eventi, non sono passati inosservati.

Il post, che pubblicizza le date italiane del Circo di Stato Ucraino, il quale grazie alla collaborazione di una società italiana farà alcune tappe nel nostro Paese, è diventato il pretesto per molti ignoranti, istigatori di odio e — a giudicare dall’ortografia — anche per alcuni semi-analfabeti, per sfogare tutta la loro frustrazione insultando questi artisti e questa produzione.

Eccone alcuni, pubblicati sotto al post in questione, che spero vengano presi in esame da chi di dovere — in primis dall’Ente Nazionale Circhi, che sono certo non possa condividere né tollerare un simile sfoggio di odio e cattiveria verso colleghi artisti, vittime di un’invasione e di una guerra di aggressione che non ha né alibi né giustificazione alcuna.

(Seguono i commenti, con relativo autore: sono pubblici, quindi ci limitiamo a semplici screenshot.)

Signori miei, leoni da tastiera, credo che ricevere decine e decine di commenti di questo tipo sia più che un semplice campanello d’allarme: è il sintomo di qualcosa di grave e inammissibile.

Poi ci ritroviamo nei salotti a chiederci perché in Italia non ci siano investitori nel settore circense, perché le grandi produzioni non vengano nel nostro Paese o perché manchino i grandi circhi che troviamo nel resto del mondo. Sappiamo tutti l’importanza che il circo e il mercato russo hanno avuto nella storia, ma la capacità di giudizio su quanto accaduto non può né deve essere ottenebrata da logiche di convenienza o connivenza.

CircusNews condanna fermamente questi commenti e questi atteggiamenti, ribadendo la propria vicinanza al popolo e agli artisti ucraini, vittime di una guerra ingiustificata e ingiustificabile.

Noi andremo a vedere lo spettacolo e ve lo racconteremo dalle nostre pagine. Auspichiamo la solidarietà di tutti — enti, testate, circensi — e speriamo che prendano ufficialmente le distanze da questo tipo di comportamento.