Stormo di uomini volanti, acrobati dell’aria eleganti, veloci, forti, i Flying Martini sono una realtà sensazionale. Sotto il tendone di Latina, hanno dato una luminosa prova di maestria e tecnica.
Avvolti d’azzurro, si sono espressi in volteggi sinuosi, agilità vertiginose che hanno conquistato gli
astanti. Un plauso al porteur capace di sigillare in perfetta serenità le consonanze acrobatiche della
sua squadra. La gente dal basso è stata rapita. Col fiato sospeso, ha proteso lo sguardo sui quei voli sgargianti che sbocciavano uno dopo l’altro dalla panchina, strabiliando. Ha ammirato i corpi degli agili librarsi nel gioco irrefrenabile delle oscillazioni.

Tra le ombre e il chiarore, il fremito del pubblico si è levato incontenibile verso l’alto.
La troupe di Michael Martini è stata raggiunta da acclamazioni e battimani frenetici. Lo show è stato pimpante, energico, festante. Coi suoi ritmi intensi e la spigliatezza delle prove, ha creato una nube di irrealtà elettrica e gioviale.
Le traiettorie complesse, le parabole incredibili, il triplo salto mortale bendato hanno donato allo spettatore l’incanto del volo, un miraggio emozionale unico.
E’ stato uno sfoggio eccelso di audacia e abilità e qualcuno è ancora a chiedersi dove fossero le ali delle Veneri e del giovane Yuri.

“Vorrei che il pubblico provasse la metà delle emozioni che proviamo noi. Sarebbe una grande cosa”.
Con queste parole, rilasciate ai microfoni di CircusNews, Michael Martini ci ha fatto cogliere l’immenso amore che nutre per il trapezio, ci ha fatto intuire l’indescrivibile emozione che vive nel cimentarvisi.
Ciò che abbiamo visto gli è valsa la palma dei vincitori, ma se riuscissimo davvero a provare almeno la metà di ciò che prova lui in volo chissà quale disarmante suggestione ci toccherebbe il cuore.