Tanta musica. Ma non è un concerto. Immagini no-stop , ma non è un film. Incredibili coreografie, ma non è un balletto. Una cascata di effetti speciali, ma non è un’esibizione di magia.  

Acrobazie mozzafiato, ma non è circo. E’ tutto questo e molto di più. Mette insieme una molteplicità di linguaggi per rendere omaggio al Re del Pop il «Michael Jackson the immortal world tour» del Cirque du Soleil che, dopo aver fatto il giro del mondo ed essere arrivato in Europa, approderà martedì 19 e mercoledì 20 (alle ore 20) al PalaOlimpico per la prima tappa italiana (organizzano Live Nation e SetUp Live, biglietti a partire da 57,50 fino a 103,50 euro).  

 Uno spettacolo fantasmagorico e altamente tecnologico con scenografie avveniristiche, costumi splendenti carichi di cristalli Swarovski con inserti luminescenti e numeri sensazionali, che la compagnia canadese ha creato per celebrare la creatività di Jacko, i segreti del suo mondo interiore e rendere immortale il suo messaggio in un incitamento universale all’amore, alla pace e all’unità.  

Per realizzare questo il Cirque du Soleil ha messo in campo un team di tutto rispetto a cominciare dal ballerino e coreografo newyorkese Jamie King (già direttore artistico di numerosi spettacoli di Madonna) che firma e dirige il grande show, passando per il musical designer Kevin Antunes e per il direttore musicale Greg Phillinganes che ha lavorato con Jackson per 25 anni, oltre a un nutrito gruppo di musicisti, tra cui Jonathan «Sugarfoot» Moffett che ha suonato la batteria per Michael per più di 30 anni.  

 «Il nostro obiettivo – ha dichiarato King – non è quello di avvicinarci alla genialità di Michael, sarebbe impossibile, ma di trasportare la sua musica a un livello completamente nuovo. Per questo abbiamo remixato le canzoni rispettando la sua essenza e la sua voce».  

Proprio la sua voce campionata viene utilizzata in molte delle 35 canzoni presentate e il pubblico potrà pure sentirlo schioccare le dita e avere la percezione di ascoltarlo muoversi. Sul palco 50 artisti daranno vita a una messa in scena varia ed entusiasmante tra musica e performance che sfidano il limite del corpo umano nella sua maestria, bellezza, dinamicità e poesia, supportati dai più sofisticati effetti scenotecnici.  

L’ambientazione è in un fantastico regno dove tutto accade e dove le invenzioni coreografiche di Jako si mescolano alle emozionanti acrobazie tipiche del Cirque fra evoluzioni volanti, balli aerei e trapezisti spericolati.  

 Ecco quindi il ballo dei robot eseguito da un esercito di droni sulle note di «Dancing Machine», le inconfondibili camminate «moonwalk» e «sidewalk», gli zombie e le mummie. Non manca nemmeno un omaggio allo stile iconico del Re del Pop con i suoi famosi mocassini, i guanti di strass, la giacca di paillettes nera, i pantaloni da smoking in bianco e nero a righe, il cappello in feltro e la giacca in pelle rossa con le due bande nere trasversali.  

Maxi schermi ospitano le proiezioni che svolgono il ruolo fondamentale di rendere palpabile la presenza di Michael, mentre i brani scandiscono la linea narrativa e ogni canzone illumina un capitolo esistenziale diverso, da «Childhood» a «Wanna Be Starting Something», da «Human Nature» a «Thriller», «Beat It», «They Don’t Care About Us» per giungere all’intima «Man In the Mirror» che chiude la performance.