Ferrara – «Se lo posso sognare lo posso fare» è l’arte di vivere che il Cirque Bidon sta confidando a tutti coloro che incrociano la loro strada, tornati per una tournée italiana dopo quasi 20 anni di assenza per far rivivere alle poche città scelte, un vero e proprio salto nel passato fatto di quel mondo del circo, personaggi, odori e suoni dal fascino così intenso da conquistare immediatamente l’immaginario poetico. Dalla Francia è arrivato ora in Emilia-Romagna, con i suoi cavalli che tiranobellissimi carrozzoni di legno, dove al loro interno il mondo pare essersi fermato, anch’essi nati dalle mani di Francois Rauline, padre del circo contemporaneo e di questa magia itinerante capace di legare riso, poesia, musica, evoluzioni ed umiltà in un teatro sotto le stelle dai tratti anche felliniani. Tra immagini a colori che ricordano il bianco e nero dei tempi passati, ‘La bulle de reve’ del Cirque Bidon invita il pubblico a sorridere della vita ma anche a cercare di realizzare i sogni, proprio come ha fatto Francois.

«Ho 70 anni, sognavo di tornare in Italia – ha raccontato – nel ’68 avevo 22 anni, a Parigi ero un cesellatore del bronzo. Ero deluso, la sicurezza e la vita che facevo non mi piaceva più. Non potevo cambiare la società ma la mia vita sì. Ho lasciato tutto e nel mio viaggio a piedi ho incontrato in un bosco della bretagna una trapezista di un grosso circo che sognava di crearne uno piccolo, romantico e poetico. Siamo partiti insieme incontrando altri artisti e dando vita al Cirque Bidon, una magia fatta di acrobati, giocolieri, musicisti, pagliacci, mimi e trapezisti tra le stelle. È stata una vita dura, vivevamo di ciò che ci dava il pubblico e questo nostro essere puri, non di famiglia circense ci ha unito nel portare avanti il nostro sogno basato sugli artisti, sul loro lato umano e sulla semplicità di numeri e strumenti». Unicità.

«Al giorno percorriamo 25 km con gli automobilisti curiosi che si fermano per fotografarci E’ l’ultimo circo che viaggia così – ha raccontato – annoto sempre tutto sul mio diario e la cosa più bella è vedere l’abbraccio del pubblico dopo lo spettacolo. Siamo in 16 artisti e ci occupiamo di tutto, con umiltà e con ciò che troviamo. Io ora sono il regista di questo circo ma per tutti Bidon sono io, l’uomo che con il suo circo ed i suoi cavalli ha passato le Alpi, dopo Annibale e Napoleone. Siamo stati a Cento, ora ad Argelato (BO) dove rimarremo fino al 28, poi Anzola (BO) 30, 31 luglio e 1, 2 agosto,Fiorano (Mo) 5, 6, 7, 8 agosto, Correggio (RE) dall’11 al 17, Novellara (RE) dal 19 al 22, Sant’Ilario D’Enza (RE) dal 29 al 31 agosto, e dal 2 al 6 settembre al festival Tutti Matti per Colorno (PR) che ci ha organizzato l’intera tournée». Una missione. «Vivo del sorriso della gente e del ricordo che ho lasciato.– ha concluso, iniziando a preparare l’antico carillon – Il circo è magia ed il mio compito è far sognare le persone, dimenticando per un po’ ciò che li disturba prendendoli per mano e portandoli in un piccolo viaggio che non si aspettano, in una semplicità che sorprende» Un sogno itinerante grazie anche al sostegno dei Ministeri francesi ed europei, Regione Emilia Romagna, ATER Associazione Teatrale Emilia Romagna – Circuito Regionale Multidisciplinare. Per info e biglietti: www.tuttimattipercolorno.it.