UDINE. L’ultima, ma non nuova, battaglia dell’amministrazione comunale cittadina è quella contro l’utilizzo degli animali negli spettacoli circensi. Una sfida che vede, ancora una volta – com’è accaduto per la trascrizione dei matrimoni gay contratti all’estero; così come, ancor prima, con la battaglia al fianco di Beppino Englaro perchè fosse rispettato il volere della figlia Eluana –, il Comune di Udine “contro” le leggi dello Stato. Come? In questo caso aumentando i controlli nei tendoni allestiti allo stadio.

«Udine è una città che tutela gli animali nel rispetto della loro natura. Una natura che non comprende il loro utilizzo negli spettacoli da circo, dal momento che, a nostro parere, strumentalizzare gli animali per uno spettacolo non è di certo educativo, soprattutto per i bambini. Detto questo, le norme dello Stato non consentono di vietare l’attendamento di circhi per il solo fatto che utilizzino animali negli spettacoli e, pertanto, l’unica cosa che, come amministrazione, possiamo fare è garantire controlli accurati, il rispetto delle regole a tutela sia degli animali, sia degli spettatori».

Così l’assessore comunale con delega ai Servizi Veterinari, Cinzia Del Torre, è intervenuta ieri in merito all’arrivo in città di un nuovo circo con animali. Una presenza segnalata, tra l’altro, da moltissimi cittadini che, via email, hanno scritto al Comune lamentandosi.

Due, fino ad ora, le riunioni convocate per la commissione Pubblico spettacolo, tra cui una direttamente nel luogo dell’attendamento, e presiedute dall’assessore comunale alle Attività economiche e Turistiche, Alessandro Venanzi.

«Insieme con tutti i componenti della commissione abbiamo verificato la documentazione facendo molta attenzione al controllo e alla certificazione degli animali presenti. Abbiamo, inoltre, imposto delle prescrizioni sul fatto che ci fossero due veterinari, uno specializzato per animali esotici e l’altro proveniente dal vicino parco zoo “Punta Verde” di Lignano. Medici che hanno anche effettuato dei controlli a campione sui microchip e sulla provenienza degli animali stessi». È tutto in regola, ma comunque ci sarà una protesta. L’onlus Animalisti italiani ha organizzato per domani pomeriggio un presidio davanti al circo.

Dopo aver riportato l'articolo di messaggeroveneto.gelocal.it mi permetto di esprimere una riflessione personale. Ma davvero siamo arrivati al punto che contestare artisti di circo e famiglie di spettatori abbia lo stesso valore morale e civile di sposare la causa della famiglia Englaro? Non credo che trovare sconcertante questo paragone sia frutto del fatto che chi si firma sia appassionato di circo tradizionale.