CITTÀ DEL VATICANO. La “generosità, virtù che la società odierna non sempre apprezza”, insieme con “coraggio, perseveranza, sacrificio e senso di responsabilità” sono virtù della gente del circo che il Papa indica come esempio per tutti. Benedetto XVI segnala inoltre, dei circensi, il “vivo dialogo tra le generazioni, il senso dell’amicizia, il gusto del lavoro di squadra”. E incita le “autorità pubbliche” a riconoscere la “funzione sociale” del circo e tutelarne i lavoratori.

Papa Ratzinger lo ha detto nell’udienza alla gente del circo, ricevuta in aula Paolo VI in Vaticano, in occasione del pellegrinaggio che ha radunato circa 7.000 persone del settore, per l’Anno della fede.

Prima del discorso di Benedetto XVI, c’é stato il saluto del cardinale Antonio Vegliò, presidente del Pontificio consiglio dei migranti, che organizza l’evento, insieme con la fondazione Migrantes della Cei, la diocesi di Roma e varie associazioni di settore.

Al pellegrinaggio partecipano fieranti e circensi da diversi paesi europei, Russia compresa, e dagli Stati Uniti. I partecipanti al pellegrinaggio – cominciato intorno alle 8,30 da Castel Sant’Angelo, e che ha visto sfilare le bande su via della Conciliazione, mentre per la prima volta in piazza San Pietro è sono state allestite una tenda da circo, una giostra e un teatro di burattini – hanno atteso l’arrivo del Papa assistendo a uno spettacolo di giochi, balletti, canti e scenette.

Nel suo discorso il Pontefice ha ricordato che ciò che “contraddistingue” la “grande famiglia” del circo è “la capacità di usare il linguaggio particolare e specifico – ha detto – della vostra arte: l’allegria degli spettacoli, la gioia ricreativa del gioco, la grazia delle coreografie, il ritmo della musica – ha aggiunto – costituiscono proprio una via immediata di comunicazione per mettersi in dialogo con piccoli e grandi, suscitando sentimenti di gioia, serenità, di concordia”.

“Conosco anche – ha detto il Papa in un ulteriore passaggio – i numerosi problemi legati alla vostra condizione itinerante, quali l’istruzione dei figli, la ricerca di luoghi adatti per gli spettacoli, le autorizzazioni per le rappresentazioni e i permessi di soggiorno per gli stranieri. Mentre auspico che le amminIstrazioni pubbliche – ha aggiunto – riconoscendo la funzione sociale e culturale dello spettacolo viaggiante, si impegnino per la tutela della vostra categoria, incoraggio sia voi sia la società civile a superare ogni pregiudizio per ricercare sempre un buon inserimento nelle realtà locali”.

Fieranti e circensi hanno atteso l’arrivo di Benedetto XVI assistendo a un lungo spettacolo delle varie famiglie del circo, compresi gli Orfei. Balletti, acrobati, clown, palloncini colorati, scenette tra bimbi e pagliacci, e anche un prete-mago con il cappello d’argento. Non era la prima volta che il circo andava a trovare il Papa, ma questa volta non si è trattato di un singolo gruppo, ma di artisti da Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Romania, Russia, Spagna, Svizzera, Ungheria e Stati Uniti. Prima di rivolgere il suo discorso, Benedetto XVI si è intrattenuto a salutare i circensi e ha potuto anche accarezzare un leoncino, che era stato protagonista del balletto “Simba il nuovo re”, ieri mattina durante la festa dei circensi.