BERGAMO

Il circo di Moira Orfei ha debuttato ieri sera al parcheggio dell’Oriocenter dove il tendone rimarrà fissato fino al 22 settembre. Una produzione imponente, con 70 autotreni, circa 150 persone e tantissimi animali: elefanti, cammelli, un ippopotamo nano, cavalli di varie razze, zebre, tigri e il leone bianco. 

Le esibizioni si terranno tutti i giorni il pomeriggio alle 17,30 e la sera alle 21,15, tranne il martedì (giorno di riposo) e il pomeriggio del mercoledì. 

Dopo l’esperimento del musical di due anni fa «Il bacio del leone», si torna al circo tradizionale, con tutti i classici numeri circensi e – naturalmente – gli animali. Il grande leone albino già protagonista del musical è in cartellone anche quest’anno, dato che il sottotitolo dello spettacolo è «Il leone Artù», ma tutta l’attenzione è riposta sulla regina del circo, Moira Orfei, icona dell’immaginario e della cultura popolare da quasi mezzo secolo, inossidabile nella sua enorme parrucca corvina e nel suo trucco pesante di occhi bistrati e vestiti in lamé. 

Tra i numeri più importanti quello di Stefano Orfei, figlio di Moira, ammaestratore di animali (in particolare tigri) pluripremiato al festival di Montecarlo; i trapezisti volanti Wulber, il duo Jostmann nel loro spettacolo di alta equitazione e i Triberti con i pattini a rotelle acrobatici. Non manca l’ultima generazione Orfei con i fratelli Moira e Walter junior, già promettenti acrobati ed equilibristi. 

Di tutti i carrozzoni del circo venuti a Bergamo quest’anno, quello di Moira Orfei è l’unico ad avere ancora un nutrito «cast» di animali. Malgrado le crescenti proteste animaliste e gli alti costi di gestione – spese veterinarie, di cibo, di alloggio, trasporto, cura – gli Orfei tengono fede alla tradizione e respingono ogni accusa di maltrattamento. Si definiscono un circo modello da questo punto di vista e promettono che agli animali non rinunceranno mai perché «Sono e saranno sempre nostri partner privilegiati e amati».

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