Le arti circensi a Verona tra Sette e Novecento

a cura di Antonio Giarola e Alessandro Serena, Edizioni Equilibrando

 

Provo un piacere particolare nel recensire questo magnifico volume. La ragione è semplice: si tratta di un bellissimo trattato di storia del circo; vasto, ricco, curato nei minimi dettagli.

Troppo spesso, e ingiustamente, l’arte circense è considerata minore, marginale, quasi non fosse degna di essere l’oggetto di un’indagine storica approfondita. Questo libro, che rappresenta un eccelso lavoro nel campo della storiografia dello spettacolo, va esattamente e ostinatamente nella direzione opposta. 

L’opera ha trovato la luce grazie all’enorme lavoro di un gruppo di giovani ricercatrici che, guidate dai curatori del progetto, hanno esaminato i più importanti archivi di Verona e di altre città venete, alla ricerca di ogni possibile documento sullo spettacolo popolare tra Settecento e Novecento. Cito per brevità le responsabili della redazione, Arianna Pianesi ed Ester Bonfante, e la responsabile del comitato di ricerca, Valeria Bolgan, ma il mio plauso va a tutte le persone che hanno collaborato al progetto, nonché agli illustri curatori.

Il volume è diviso in quattro parti.

La prima, Gli spazi dello spettacolo popolare a Verona, analizza quelli che potremmo definire i luoghi e i riti delle meraviglie, con particolare attenzione al simbolo di Verona, l’Arena, ma senza tralasciare il Teatro Filarmonico, le strutture mobili e la città intera come luogo di spettacolo in particolari occasioni, come il celebre Bacanal del gnoco.

La seconda e la terza parte trattano di ogni forma di spettacolo popolare passato a Verona, prima nel periodo che va Dagli ultimi anni della dominazione francese all’occupazione austriaca e poi Dall’unità d’Italia alla fine della Belle Époque.

Queste due parti, cuore vivo dell’opera, sono state divise in ulteriori capitoli dedicati a particolari generi e temi. Uno spazio considerevole è riservato agli spettacoli a cavallo, trattati anche attraverso la storia delle grandi compagnie dell’epoca, alcune delle quali ancora attive ai giorni nostri, come Zavatta, Casartelli e Caveagna.

Nel capitolo Pulci ammestrate e grandi serragli troviamo le descrizioni degli spettacoli con gli animali; sorprendente la scoperta di come la sensibilità verso l’ammaestramento in dolcezza, considerata prerogativa odierna, fosse già presente in alcuni frangenti storici. Interessante anche il capitolo Nani e giganti, domestici ed esotici, che ripercorre la storia dei freak e racconta di esibizioni ormai inconcepibili per la sensibilità della maggior parte di noi.

La quarta e ultima parte, la più corposa, raccoglie tutte le fonti utilizzate.

Si tratta di un libro importante, prestigioso, per molti versi unico nel suo genere, un bellissimo regalo per chi volesse addentrarsi nella grande storia del circo.

 

Titolo: CORPO ANIMALI MERAVIGLIE – Le arti circensi a Verona tra Sette e Novecento
Autori:  Antonio Giarola e Alessandro Serena
Editore: Edizioni Equilibrando

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