Il Comune di Gallarate quintuplica la tassa di occupazione suolo pubblico per gli spettacoli viaggianti nel piazzale del Centro Laghi di Cajello ma il circo ci viene lo stesso.

I manifesti sono in giro in tutta la città e annunciano l’arrivo il 20 febbraio del grande spettacolo di Stefano Orfei, figlio di Moira.

CONDIZIONI NON OTTIMALI

Sarà uno show che si compone di diversi numeri, uno dei principali è senz’altro quello del domatore di tigri, leoni e persino elefanti, oltre ai cavalli.

Tutto ciò nonostante fosse precisa volontà dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco leghista Andrea Cassani di ostacolare le performance che utilizzano gli animali, come aveva spiegato a La Prealpina il 18 dicembre scorso l’assessore alle Finanze Stefano Robiati: «C’è un’attenzione – diceva – che riguarda lo sfruttamento degli animali anche se ci sono atti circensi in cui si conta essenzialmente sull’abilità umana. Quando si è deciso di aumentare le quote, si è preso in considerazione l’aspetto comunicativo della tutela degli animali, che talvolta non dico vengano maltrattati ma tenuti in condizioni magari non ottimali. Non so quanti biglietti venda un circo al giorno, ma l’attuale livello di affitto dovrebbe rendere non conveniente scegliere Gallarate, cifre simili nel loro conto economico aumentano significativamente una voce di costo. Vuol dire allora che andranno da altre parti».

UN PIAZZALE STRETTINO

Invece dal circo Orfei confermano la presenza a Gallarate, senza che nemmeno sia stata presa in considerazione l’ipotesi di rinunciare.

Ora lo spettacolo è a Novara, poi si sposterà a Vercelli. Dal 20 al 24 febbraio sarà nel piazzale del Centro Laghi che, anzi, viene ritenuto «strettino» dai circensi. Ma ciò non impedirà loro di piazzare il tendone e di offrire uno show con artisti che si sono esibiti anche in occasione del festival di Montecarlo.

Un musical, ricco di luci e scenografie scintillanti, con la presenza degli animali feroci. Ma la polemica pro o contro non deve distogliere l’attenzione sulla tradizione e sulla novità di esibizioni che non hanno eguali in tutta Italia. Di questo sono convinti gli organizzatori.

LAVORARE ANCHE NOI

«È in atto nei nostri confronti una vera e propria forma di razzismo – fa presente Giorgio, un incaricato del circo Orfei – che viene alimentata dai social dove a scrivere sono spesso persone mosse dall’ignoranza, nel senso che non conoscono ciò di cui parlano. Il più delle volte si tratta di soggetti che non hanno mai messo piede sotto un nostro tendone e che non hanno avuto occasione di rendersi conto che noi non maltrattiamo gli animali».

Allo show che andrà in scena al Centro Laghi partecipano tanti artisti «e solo il 10% sarà dedicato agli animali. Il nostro spettacolo fa parte di una lunga tradizione circense, non capisco davvero le polemiche. Venite a vedere lo spettacolo poi saprete giudicare meglio».

L’appuntamento si avvicina e l’arrivo del circo non fa altro che rinfocolare l’appello già lanciato dai giostrai per abbassare le tariffe del plateatico all’insegna dello slogan: «Dobbiamo lavorare anche noi».

Silvestro Pascarella