Per chi non avesse ancora visto ALIS – Le Cirque World’s Top Performers, giunto ormai alla sua nona edizione, il consiglio è di non farsi assolutamente scappare l’occasione e di approfittare di una delle prossime date del tour. Lo spettacolo, che seguiamo ormai da diversi anni, presenta ancora una volta un cast rinnovato, nel quale figurano, come sempre, grandi artisti provenienti dal Cirque du Soleil o premiati nei maggiori festival internazionali.

Il tour si è aperto nei giorni scorsi al Palabanca di Piacenza con grande successo di pubblico e critica: difficilmente uno show può annoverare un cast di artisti internazionali di così alto livello.

A Pippo Crotti, attore, comico, italianissimo, già protagonista dello show “Totem” del Cirque du Soleil, spetta il compito di “scaldare” il pubblico, intrattenendolo con le sue gags prima dell’inizio dello spettacolo.

Anfitrione, maestro di cerimonie della serata è Onofrio Colucci: artista poliedrico, attore di grande esperienza, già protagonista di diversi show del Cirque du Soleil (O, Zaia, Zed), è il presentatore-affabulatore che crea i tasselli del filo conduttore dello spettacolo. Onofrio Colucci è anche il direttore artistico dello spettacolo: è lui che ha riunito questo cast internazionale.

Su un enorme cappello a cilindro rosso capovolto, Ulziibuyan Mergen, straordinaria artista mongola, presenta un numero di contorsionismo e verticalismo assolutamente strepitoso. Le figure e i piegamenti, di eccezionale difficoltà, ma eseguiti con disarmante naturalezza, si trasformano in continuazione, con fluidità ed eleganza, sempre accompagnati da un sorriso smagliante. Formatasi alla scuola di Ulaan Baataar, un’autentica fucina di talenti, è oggi una delle contorsioniste più apprezzate al mondo; a soli 11 anni era già nel cast del Cirque du Soleil, dove si è esibita in diversi spettacoli (Alegria, Amaluna, Totem).

Rimaniamo in oriente con la specialità del doppio palo cinese, in cui le due pertiche verticali sono piazzate ad un paio di metri una dall’altra. I Jumping Dragon, duo proveniente dalla China National Troupe, con agilità e potenza scalano l’attrezzo, eseguono salti da una pertica all’altra in altezza, realizzando prese impossibili, rapide e ardite discese a testa in giù, stoppando a pochi centimetri dal suolo. Un numero tecnicamente perfetto, come ci ha ormai abituati la tradizione cinese.

Mentre sei inservienti si occupano dello smontaggio dei pali cinesi, Rose Winebrenner, cantante e polistrumentista di Chicago (Usa), per tanti anni vocalist nello spettacolo Zaia del Cirque du Soleil, fa sfoggio della sua bellissima voce, creando un’atmosfera unica all’ingresso di Anastasiia Vashchenko, che affida il suo mantello ai Jumping Dragon, mentre dall’alto cala un lampadario scintillante. L’artista russa (un curriculum di tutto rispetto, dal Cirque du Soleil al Ringling Bros Barnum & Bailey) ha appositamente creato per Alis una suggestiva attrazione aerea al lampadario oscillante, dove contorsionismo, trapezio e acrogym si fondono insieme a sei metri di altezza.

A stemperare l’emozione dopo questi numeri mozzafiato, interviene Pippo Crotti nei panni dello chansonnier romantico e serioso che, a luci spente ed inquadrato solo dal riflettore occhio di bue, canta il famoso evergreen “Ne Me Quitte Pas” di Jacques Brel. Ben presto il riflettore cambia posizione ed illumina altrove, costringendo il malcapitato ad inseguire il fascio di luce per essere nuovamente inquadrato. Ma il riflettore, come impazzito, continuerà a cambiare direzione obbligando il povero cantante ad una affannosa rincorsa da un angolo all’altro della sala. La fine della canzone arriva come una scialuppa di salvataggio, quando il cantante è ormai allo stremo delle forze. Una parodia davvero esilarante che rivela non solo un comico, ma un attore e un mimo di grande livello.

La ruota Cyr è un attrezzo di recente introduzione e, non di rado, chi la presenta ne dà una interpretazione alquanto statica o perlomeno molto meccanica. Non è sicuramente il caso di Andrea Cerrato, uno dei pochi italiani del cast, formatosi alla Scuola di Cirko Vertigo di Torino, con solide basi di ballerino classico ed hip-hop, oggi votato a questa disciplina alla quale conferisce una connotazione molto particolare. La sua performance rappresenta la fenice, il mitologico uccello di fuoco che rinasce dalle proprie ceneri e il costume rosso a frange leggere svolazzanti contribuisce a creare l’effetto “fiammeggiante” durante le evoluzioni acrobatiche che l’artista presenta con padronanza tecnica e grande espressività. L’attrezzo viene poi agganciato e sollevato in aria e la ruota cyr si trasforma in cerchio aereo: è il volo della fenice. Andrea Cerrato non proviene dal Cirque du Soleil, ma c’è la convinzione che il suo posto sia là.

Fa il suo ingresso in pista Maria Choodu, che dalla Russia porta il suo numero di giocoleria dopo averlo presentato con grande successo in vari spettacoli del Cirque du Soleil (Saltimbanco, Zarkana, Crystal). Costume e trucco da gatto, Maria è specialista in un particolare tipo di giocoleria detta “bouncing”, che consiste nel gionglare le palline facendole cadere e rimbalzare su un piano. Artista di grande esperienza, sale e scende una scalinata di otto gradini senza mai perdere il controllo delle palline, chiudendo il numero con un carosello di otto palline. Strepitosa.

Il sogno è il filo conduttore dello spettacolo e il numero presentato dalla giapponese Myioko Shida Rigolo è qualcosa che si avvicina all’incredibile: sulla base di una colonna sonora a tratti ipnotica, presenta una performance a metà tra l’equilibrismo e la meditazione, dove il pubblico segue in religioso silenzio la costruzione di una incredibile struttura particolarmente fragile, iniziata appoggiando una piuma su un ramo di foglia di palma, che a sua volta viene appoggiato su un altro ramo e poi su un altro ancora, via via fino a tredici rami. Il finale dimostra che tutto poggia sulla cosa più semplice e leggera, la piuma e, togliendola, tutta la struttura precipita. Un numero di grande suggestione e giustamente pluripremiato in tutto il mondo.

L’atmosfera resta quella di una cerimonia dove Rose Winebrenner accompagna con la sua splendida voce il lavoro degli inservienti che trasportano fuori scena gli steli di foglie di palma, mentre contemporaneamente vengono dispiegati i tessuti aerei sui quali la giovane e bionda Alis, la protagonista che dà il nome allo spettacolo, presenta una spettacolare performance a svariati metri d’altezza. E siccome il suo volo acrobatico è stato un sogno, lo termina scendendo e ritornando nel suo letto, con i tessuti che le fanno da lenzuolo. Nonostante la giovane età, Asia Tromler (è questo il vero nome dell’artista) può contare su una solida formazione al Centre Jeunesse Princesse Stephanie di Monaco e all’Ecole Nationale de Cirque in Canada.

Ma il sogno continua lassù, con Flight of Passion, che è probabilmente il miglior numero di cinghie aeree attualmente al mondo. Dmitriy Grygorov, dall’Ucraina, presenta con Anastasiia Vashchenko l’attrazione con la quale nel 2009 ha vinto l’ambito Clown d’Oro al 33° Festival Internazionale del Circo di Montecarlo, portato poi in vari spettacoli del Cirque du Soleil (Corteo, Quidam). Non è solo un numero aereo, è una danza, un passo a due in aria in cui, con estrema fluidità dei movimenti, entrambi passano da porteur a agile. Impressionanti le evoluzioni con Anastasiia sostenuta con la sola forza della dentatura di Dmitriy. Una di quelle esibizioni che vorresti non terminassero mai. E’ difficile trovare un termine per descrivere la bellezza, l’eleganza, l’originalità di questa spericolata performance aerea. Forse il termine che più si avvicina è “perfezione”.

Siamo ormai alle battute finali e la piattaforma centrale è tutta per il canadese Yves Decoste, già protagonista degli spettacoli Mystère, Quidam, Zed del Cirque du Soleil, oltre ad avere vinto il Clown d’Argento al Festival Internazionale del Circo di Montecarlo. Insieme alla ucraina Valentyna Sidenko (nel cui curriculum figurano gli show Zaia, Zed, Quidam e Joy del Cirque du Soleil) presenta uno straordinario numero di mano a mano, la cui particolarità risiede nel fatto che tutti i movimenti (sollevamenti, verticali, plance, equilibri ecc.) e tutte le figure vengono eseguiti al rallentatore. Un numero assolutamente unico nel suo genere.

L’intera compagnia appare sulla pista a ricevere il caloroso applauso di un pubblico entusiasta; la sorpresa è alle stelle quando gli artisti scendono tra il pubblico e, girovagando tra platea e tribune, si concedono amichevolmente in foto. Nel frattempo i sei inservienti/facchini già più volte intervenuti durante lo spettacolo, si occupano della preparazione di una struttura per il numero di chiusura. Svestiti i panni di inservienti, i sei si rivelano finalmente ed il finale, rigorosamente heavy metal, è tutto loro. Si tratta della Adrenaline Troupe, una formazione ucraina, specialista al letto elastico. In questo caso i letti sono due con un muro centrale di plexiglass, tipo edificio a finestre, che funge da partenza e da arrivo per i salti mortali e le spericolate evoluzioni acrobatiche di questa troupe piena di energia e adrenalina. Una chiusura davvero pirotecnica.

Per i saluti finali, davanti ad un pubblico in autentico delirio, il gran cerimoniere Onofrio Colucci presenta uno ad uno gli artisti di questo favoloso cast, protagonisti di due ore di spettacolo indimenticabile.

L’appuntamento con Alis è fino al 6 gennaio 2020 nelle città di Mantova, Forli, Bolzano e Ancona. Chi può, non perda questo spettacolo: difficilmente potrete vedere così tanti fuoriclasse in un solo show.

Filippo Allegri