Il 24 novembre 2019, dopo 337 rappresentazioni, si è conclusa la magnifica tournée per i 100 anni del circo Knie, indelebilmente impressa nel cuore di chiunque abbia avuto la fortuna di assistervi.

La tournée del centenario è stata qualcosa di speciale, non solo per l’indiscutibile bellezza dello spettacolo offerto, che è stato grandioso, ma anche perché ha rappresentato la fine di un’epoca e il sorgere di un tempo nuovo. Fredy Knie junior ha infatti lasciato la direzione del circo Knie alla generazione successiva, dopo una vita dedicata al circo, portando in pista per l’ultima volta i suoi splendidi destrieri.Non ho mai conosciuto di persona Fredy Knie junior, non so che uomo sia, ma so cosa rappresenta per me e per molti appassionati di circo.

Fredy junior è nato il 30 Settembre 1946, un anno dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, e ha presentato il suo primo numero all’età di quattro anni, quando l’Europa era ancora ferita, divisa e distrutta dalla guerra. Durante quel primo spettacolo, una volta il suo pony cadde sulla pista scivolosa. Il piccolo Fredy stava per piangere, ma suo padre gli prese la mano, la strinse forte, e gli disse di resistere, di aspettare di essere dietro il sipario. Rimase con lui. Fredy junior ha dedicato la sua ultima esibizione proprio al padre, Fredy Knie senior, senza dire nulla, con un omaggio silenzioso.


Una volta usciti i cavalli dalla pista, nel fragoroso battito di mani del pubblico, la sua famiglia l’ha omaggiato con alcuni mazzi di fiori. Chanel Marie, la sua nipotina di otto anni, aveva un bouquet bianco. Fredy junior ha deposto quei fiori davanti all’immagine di suo padre, proiettato sullo sfondo del palco con un bianco destriero, e poi è uscito per l’ultima volta dalle scene. Fredy junior è costui. Un uomo che ha dedicato la sua vita al circo, portando avanti la straordinaria tradizione di famiglia, accompagnando il circo Knie nel nuovo millennio. Ce l’ha fatta. Nessuna caduta l’ha fermato, proprio come avrebbe voluto suo padre.

Grazie Fredy junior! A nome di tutti gli appassionati di circo.

di Armando Talas