Sta facendo parlare molto di sé il circo “Soluna” che, dopo l’apparizione di qualche settimana fa al “Lago Film Fest” a Revine lago, ha incantato sabato 17 agosto 2019 anche un folto pubblico a Soligo.

In alcuni gruppi social dell’Alta Marca Trevigiana non sono mancati post e commenti di apprezzamento per un circo capace di emozionare la gente, arrivando al cuore delle persone, senza esibire tigri, elefanti e leoni ma puntando sull'abilità degli artisti che, al massimo, portano in giro con la loro carovana qualche simpatica capra insieme ai loro inseparabili cavalli.

La storia del circo “Soluna” nasce dall'impegno di una famiglia nomade tedesca composta da diversi membri: Petra, Stefan, Anna, Savitry, Tilly, Santo, Nis e Fjosok.

Spostandosi con dei cavalli ed un vecchio camion, nel quale vivono, decidono, pur avendo molti animali al seguito, di non usarli nei loro spettacoli.

A colpire è lo stile di vita di tutta la famiglia che predilige il vegetarianesimo abolendo fumo, alcool e cattive abitudini.

Petra e Stefan si fanno carico dell’istruzione dei figli trascorrendo la loro vita senza cellulari, televisione, lavatrice e acqua corrente, sfruttando solo l’energia di alcuni pannelli solari.

Un insolito stile di vita che ha suscitato interesse e ammirazione in tanti spettatori che, conoscendo la loro storia e assistendo ai loro spettacoli, hanno cercato di carpire qualche dettaglio in più su questo gruppo di artisti.

La famiglia circense, nell'inverno del 2003, decide, dopo anni di permanenza nel sud Italia, di trasferirsi in Ungheria alla ricerca di pascoli dove è più facile trovare il fieno per i loro cavalli.

In terra ungherese, inoltre, la burocrazia necessaria per le autorizzazioni a mettere in scena pubblici spettacoli è molto più leggera, cosa non da poco per chi, come loro, non ama le inutili complicazioni della vita.

La scelta di esibirsi in villaggi e piccoli paesi, lontani dalle classiche mete turistiche e dalle città più affollate, si sposa perfettamente con lo stile di vita di questa famiglia che rappresenta una delle comunità viaggianti più ecologiche al mondo.

Per assistere ai loro spettacoli non è previsto un biglietto d’entrata e l’offerta è libera.Non chiedono necessariamente soldi ma accettano anche beni di consumo e piatti fatti in casa. Purtroppo, per la scelta di aver rinunciato agli alcolici, gli spettatori dell’Alta Marca Trevigiana non potranno offrire loro dell’ottimo vino locale.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook- Cirkus Soluna).