Riportiamo da @nextstopreggio a firma di Marina Bortolani.

Sono le ore 20.00 di mercoledì 1 novembre, gli attivisti della LAV (Lega Anti Vivisezione) di Reggio Emilia seduti attorno a un tavolo della pizzeria La Pignatta di via Premuda per festeggiare l’evento “World Vegan Day”, fuori una ventina di circensi, con megafono e magliette blu dalla scritta “Giù le mani dai nostri animali”.

Molti hanno ancora il trucco sul viso, perchè poco dopo si esibiranno in un altro spettacolo circense, ma volevano esserci, non solo per restituire la “cortesia” del presidio che la Lav aveva organizzato domenica scorsa davanti all’entrata del Circo Darix Togni alle Fiere di Reggio Emilia, ma anche per far conoscere la loro verità.

Una verità che parla innanzitutto di amore per gli animali: “Anche noi siamo animalisti -spiega Valeria Veleriu, del circo “La Favola siamo noi” che collabora con il Circo Darix Togni-, non sfruttiamo gli animali, non li facciamo “lavorare”, ma giocare. I nostri animali sono nostri compagni di vita, stanno bene e sono sereni, tanto che i veterinari che ne hanno monitorato la salute psico-fisica, hanno scritto che vengono trattati bene e che sono privi di stress”. “Facile parlare da fuori, senza venire da noi per vedere con i propri occhi. Mi dispiace solo che la gente possa credere a certe cose false che mettono in giro alcune associazioni che si definiscono animaliste”.

“Nei documenti presentati in Senato -spiega Mirella, sempre de “La Favola siamo noi”- vi siete avvalsi di falsi testimoni pagati dalle associazioni animaliste 190.000 dollari e condannati nel 2012. E’ una vergogna perchè sapete benissimo che i nostri politici non si mettono a leggere”. “Abbiamo fatto venire da noi i più grandi scienziati nominati da voi e hanno dichiarato che gli avete manipolato gli studi”. “Il Circo -denuncia a gran voce Mirella- è solo una piccola porta per mettere mano agli animali presenti negli zoo. Bisogna che la gente sappia che le lobby animaliste vogliono mettere le mani su tutti gli animali, perchè gli animali fruttano!”

Circa un’ora di denunce, snocciolando dati e informazioni “che molti non conoscono”, spiegano con amarezza i circensi. “Purtroppo diversi cittadini ce l’hanno con i circhi per una falsa campagna diffamatoria e denigratoria che colpisce una categoria di onesti lavoratori che pagano regolarmente le tasse. La colpa grave di questi lavoratori sarebbe quella di lavorare facendo giocare gli animali con i quali instaurano un rapporto famigliare a tutti gli effetti, un rapporto incomprensibile per chi vede in quegli animali dei numeri, dei codici, del business celato da no profit”.

Fra i manifestanti anche Barbara Righetto: “Non sono una circense, ma sono venuta da Spoleto per essere al fianco dei circensi e per chiedere a quelli della LAV di smetterla, perchè con le loro campagne istigano all’odio e questo ha portato anche a episodi di bullismo nei confronti dei figli dei circensi”.

Ad un certo punto prende il megafono Genny Martino, del Circo Martin dove in passato avvenne il sequestro degli animali e aperto un procedimento penale a seguito di denuncia della LAV, poi archiviato (leggi qui) “Quando ho visto far salire i nostri 7 cavalli grandi su un camioncino di 5 metri privo di divisori protettivi, ho visto la profonda sofferenza degli animali e per me è stato un dolore che non scoderò mai. Noi avevamo un camioncino dedicato per ogni cavallo. Per fortuna l’Ausl bloccò il sequestro. Poi la Lav riuscì ad avere trasporti idonei e ci portarono via i nostri animali”. “Possiamo dimostrare come erano i nostri animali prima e come lo sono ora. Alcuni animali si sono ammalati, mentre un cavallo è morto dopo tre giorni di agonia: veniva usato per fare trekking e si è spezzato il bacino. Non è giusto! Né per l’animale, né nei confronti di chi, fino al giorno in cui fu portato via, si è preso amorevolmente cura di quell’animale. Ma voi sapete realmente che fine fanno gli animali tolti dai circhi? Per noi gli animali non sono numeri astratti, ma compagni di vita”.

Infine Valeria Valeriu lancia il grido d’allarme sul progetto di legge per eliminare gli animali dai circhi che verrà discusso nel 2019: “Proponete una legge che prevede l’eutanasia per gli animali, cosa che viene applicata in diversi paesi europei, Perchè non lo dite? Avete proposto una legge senza avere i centri di recupero adeguati, tanto che il 3 marzo avete presentato la carta di Roma chiedendo la regolarizzazione dei centri di recupero”. Poi la circense snocciola una serie di domande rivolgendosi agli attivisti LAV in pizzeria: “Siete consapevoli che a seguito della maggior parte dei sequestri che sono stati fatti, soprattutto nei circhi, gli animali poi sono morti? Allora perchè portare via un animale dal circo per metterlo in un centro di recupero e farlo morire? Per business? Voi parlate tanto di business, ma sapete bene che il circo paga le tasse, non è una onlus. E per poter fare gli spettacoli subisce seri controlli, perchè il circo deve rispettare una normativa specifica molto rigida, quindi perchè dite che il circo non ha leggi? Perchè dovete sempre diffamarci ogni volta che arriva un circo nelle piazze? Per ideologia? Se mi dite che un leone sta male in gabbia, sta male anche quel cagnolino che vive 12 ore in un appartamento. Siete solo capaci di fare lobby e istigare l’odio contro una categoria lavorativa riconosciuta dallo Stato italiano. Vergogna!”.

Le denunce proseguono (guarda il video in calce) fin quando le ragioni gridate dai circensi si interrompono per tornare al circo dai loro animali. Il pubblico li attende per lo spettacolo serale.

“Venga da noi per vedere con i suoi occhi come trattiamo i nostri animali -chiedono i circensi a NextStopReggio-, documenti pure tutto quello che vuole per i lettori. Non abbiamo nulla da nascondere, compresi i documenti di veterinari e Ausl che attestano lo stato oggettivo dei nostri animali”.

Invito accettato. Questo week end ci recheremo presso il Circo Darix Togni per fare informazione. Se qualcuno desidera sottoporre ai circensi quesiti specifici, e quindi esser parte attiva del servizio giornalistico, scriva entro sabato 3 novembre ore 13.00 a redazione@nextstopreggio.it .

Il desiderio di fare chiarezza è tanto: “Siamo stanchi. E’ giunta l’ora di far conoscere la verità”. E mentre esprimono ciò che provano, nel viso di Desirè scendono le lacrime. Non sono per le sue tigri o il suo leone che le dà i baci quando l’abbraccia, ma per un cane notato nella pagina facebook di adozioni a distanza della Lav da un suo amico: “Non poteva portaselo a casa e non capisco il perchè. Lui l’avrebbe preso, aveva il posto…Perchè non si possono adottare i cani dalla vostra pagina e portarli a casa, ma bisogna fare le foto a distanza?”.